Per la Roma ieri si è spenta definitivamente la luce sull'Europa. Ora il riflettore è ben puntato su James Pallotta. Il presidente giallorosso, ieri tornato a Roma dopo 6 mesi di assenza, ha subito preso in mano la situazione stadio, adesso in una fase cruciale del suo iter. Dopo essersi ristabilito dalla febbre che gli ha impedito di essere all'Olimpico ieri, quest'oggi ha incontrato prima la sindaca Raggi, poi, nel pomeriggio, il Presidente di Regione Zingaretti. Due incontri molto positivi, stando alle voci dei protagonisti. “L’incontro è andato alla grande. Avremo uno stadio e metteremo la prima pietra nei tempi che volevamo. Tutti a Roma dovrebbero essere felici, o almeno l’85% dei cittadini”, le parole del numero 1 di Trigoria all'uscita del Campidoglio dove, all'incontro con la sindaca, hanno partecipato anche Baldissoni e Gandini.
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Roma, riflettori su Pallotta: “Lo stadio nei tempi previsti”. A Spalletti il tapiro d’oro
Il presidente protagonista di due incontri istituzionali con Comune e Regione. La denuncia dei tifosi del Lione: "Costretti a metterci in mutande per poter vedere la partita"
Il presidente si è poi spostato nella sede della Regione. "La cosa simpatica di questa storia è che nulla è realmente cambiato dalla prima volta che ci siamo incontrati. È stato fatto tutto correttamente. Ogni singolo incontro che abbiamo avuto è stato positivo. Da parte della Regione c’è stato un atteggiamento positivo e non ci sono problemi e cambiamenti" le sue parole dopo aver parlato con Zingaretti. Poi ancora una battuta sulle tempistiche: "Spero che la prima pietra venga posata entro la fine dell’anno o l’inizio del prossimo. Poi ci vogliono tra i 26 ed i 28 mesi per costruirlo”. Anche il Governatore della Regione ha parlato al termine dell'incontro: "Collaborare significa essere garanti del rispetto delle norme e delle procedure e insieme avere anche la consapevolezza e la volontà di fare in modo che ci siano i tempi più brevi possibili, ovviamente coniugando questi due aspetti. Le scadenze? Le discuteremo quando vedremo le caratteristiche del progetto nuovo".
SPALLETTI ATTAPIRATO - Se l'umore del presidente, che si è detto orgoglioso della squadra, sembra ottimo, gli uomini di Spallettisi leccano ancora le ferite dopo la cocente eliminazione di ieri contro il Lione. Il tecnico, come se non bastasse, è stato incalzato da Striscia la Notizia, che gli ha consegnato il tapiro d'oro. L'incontro con Staffelli è stata l'occasione per chiarire la frase di ieri ("Penso di portare sfiga") rilasciata in conferenza dopo la partita: "Gli sfigati sono i giornalisti che cercano di psicoanalizzarmi ogni volta che me li trovo davanti". Poi ancora una battuta sul futuro: "Se resto? Ci sono un po' di clausole". Domenica i giallorossi proveranno a ripartire subito cercando i 3 punti in campionato. Davanti ci sarà il Sassuolo, che all'Olimpico è sempre stato un avversario tosto. I neroverdi, che oggi hanno effettuato una seduta tecnico tattica, sono la squadra con più ex giallorossi in serie A. Due di questi hanno parlato oggi. "L'esordio con la Roma non lo dimenticherò mai. Domenica andremo all'Olimpico senza paura" le parole di Ricci, in prestito alla squadra emiliana. Poi un altro ex, di più vecchia data, Alberto Aquilani: "Tornare all'Olimpico sarà un'emozione forte. Se segno non esulto".
POLEMICA LIONE - "Siamo stati costretti a tre perquisizioni, in due di queste siamo stati palpati in maniera molto approfondita. Nella terza ci hanno fatto passare in un prefabbricato, due o tre alla volta, e ci hanno chiesto di calarci i pantaloni e le mutande. E’ stato ridicolo ed umiliante. Alcuni hanno dovuto anche allargare le natiche. I poliziotti non hanno poi esitato a ridere di noi, io sapevo che se non avessi fatto come mi chiedevano avrei rischiato grosso”. Queste le parole choc di un supporter del Lione, che racconta così la serata dell'Olimpico. Tempestiva la risposta della Questura: “I controllisi sono resi necessari dopo il ritrovamento di numerosi petardi e fumogeni“,oltre a un “comportamento sprezzante e irrispettoso delle regole”.
NAZIONALI - Dopo il Sassuolo arriverà la sosta delle nazionali. A sorpresa il tecnico della Bosniaha deciso di non convocare il suo capitano Edin Dzeko (che oggi ha compiuto 31 anni). Una mossa che avrà fatto piacere non poco a Trigoria, dal momento che il bosniaco, tra i più utilizzati da Spalletti, nelle ultime partite è sembrato stanco. Chi invece farà ritorno in patria sono Ruediger, di nuovo tra i convocati dopo l'infortunio della scorsa estate, e Nainggolan. Il ct belga Martinez ha deciso di mettere da parte i dissapori elogiando pubblicamente il numero 4 giallorosso: "Radja è impressionante, apprezzo molto il suo spirito". Insieme a lui ci sarà anche a Vermaelen che avrà l'occasione di mettere minuti nelle gambe e farsi trovare pronto al ritorno a Roma. Al ritorno ci sarà il derby. Stavolta la remuntada non può fallire.
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