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Roma, Pau Lopez 30 e soffre. Nessun portiere ha subito più gol nell’era americana

LaPresse

E’ il portiere più pagato della storia giallorossa, l’ottavo di tutto il calcio mondiale. Eppure i numeri dopo le prime 22 partite italiane sono impietosi: 30 gol subiti, gli stessi di Olsen. Meglio di lui hanno fatto Stekelenburg, De...

Francesco Balzani

La Spagna è un paese bellissimo, fatto di mille contrasti e centinaia di sfumature. E la Liga negli ultimi anni è stato sicuramente uno dei due campionati più belli del mondo. Eppure tra Roma (anzi la Roma) e la nazione iberica qualcosa proprio non va. Da Bojan a Josè Angel passando per Helguera e Cesar Gomez sono tanti i flop ispanici della storia giallorossa. Uno, che ancora non è un flop sia chiaro, sembrava potesse invertire radicalmente la tendenza negativa. Quell’uno non è qualsiasi, è il portiere più pagato della storia del club: Pau Lopez Sabata. Arrivato in estate dal Betis Siviglia per 23,5 milioni fissi più facili bonus che porteranno il prezzo finale a 30 milioni tondi. Mai nessuno nella Roma è costato nemmeno la metà (al secondo posto Pelizzoli con 13,5 milioni). E nel mondo solo in sette sono stati più pagati di questo ragazzo spagnolo con la faccia simpatica che fino a un mese fa non si era distinto per particolari errori. Ma non è questo il punto. Perché Pau Lopez da Girona non è un portiere scarso nonostante l’orrore messo in mostra al derby che potrebbe essere decisivo pure nella corsa scudetto.

NUMERI IMPIETOSI - I numeri, però, superano i pareri soggettivi. Lo spagnolo in 22 partite giocate finora (ha saltato lo 0-0 con l’Inter a San Siro) ha subito la bruttezza di 30 gol in campionato, proprio come i milioni spesi da Petrachi. Una media di 1,36 reti a match. Da portiere di metà classifica, e da difesa da metà classifica a meno che poi non ti chiami Atalanta e di gol non ne fai più di 60. Pensate che il tanto vituperato Robin Olsen (costato un terzo di Pau Lopez) lo scorso anno nello stesso numero di partite ne aveva subiti… trenta. Gli stessi papera più papera meno, e coincidenza vuole che il 30° gol sia arrivato proprio contro il Bologna alla 24esima di campionato nel 2-1 dei giallorossi alla squadra emiliana. Nulla cambia quindi, tranne che nel bilancio del club. A voler essere più impietosi i portieri a “saldo” Szczesny e Alisson (probabilmente i più forti della storia romanista) nel loro primo anno da titolari di gol nelle prime 22 gare ne avevano subiti rispettivamente: 20 e 14. Nel caso del brasiliano meno della metà di Pau Lopez. Ancora meglio aveva fatto De Sanctis nel 2013-2014 con appena 11 gol incassati con Garcia. Anche Stekelenburg nel primo anno di Roma americana aveva fatto meglio dello spagnolo con 28 gol beccati nelle sue prime dimenticabili 22 apparizioni in serie A. Di fatto, quindi, quello di Pau Lopez insieme ad Olsen è il peggior esordio da portiere della Roma targata Pallotta. Fa riflettere anche il dato dei clean sheet (partite senza subire reti). Pau Lopez ne ha portati a casa solo 4 in serie A finora. Indovinate Olsen a che cifra era arrivato dopo le sue prime 22 partite? La risposta è facile: 4. Lo scorso anno Ranieri mise in panchina lo svedese dopo 28 gare e 27 gol subiti. Al suo posto l’italiano e umile Mirante che fino ad oggi in campionato conserva una media che impone rispetto: 6 gol in 12 partite. Chissà…