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Roma-Milan, Tonali vs Villar: ora la regia parla spagnolo

LaPresse

Domenica sera la sfida tra i due centrocampisti: il giallorosso, a differenza dell'ex Brescia, è diventato un titolare inamovibile

Francesco Balzani

Il regista del futuro già maturo e preparato e quello acerbo che pare uno studente in Erasmus. Sandro Tonali e Gonzalo Villar. Ma attenzione a mettere la giusta definizione sotto la foto dei due ragazzi. Perché in estate probabilmente sarebbe stato lo spagnolo a beccarsi la seconda mentre tutti i giornali celebravano l’acquisto da parte del Milan del tifoso rossonero classe 2000 designato da tanti (non tutti) come l’erede di Andrea Pirlo. Nella sfida di domenica sera all’Olimpico, invece, sarà proprio il romanista Villar a guardare Tonali dall’alto al basso nonostante la statura. Perché la sfida tra registi in erba andrà in scena di sicuro visto l’infortunio di Bennacer che fin qui ha oscurato il primo anno rossonero di Sandro che il Milan ora dovrà riscattare per ulteriori 15 milioni oltre ai 10 già versati qualche mese fa. Un totale di 25 senza contare diversi bonus. Una cifra che sembrava bassa in estate quando il suo acquisto venne invocato a più riprese da tifosi e addetti ai lavori vicini alla Roma. Fonseca per quel ruolo aveva già pensato a Villar che di milioni ne era costati appena 4 più uno di bonus. Quindi venti in meno. Il rendimento dei due, anche in questo caso, potrebbe trarre in inganno in un’ottica di revival di Ok, il prezzo è giusto. Undici le partite da titolare di Tonali, non molte sopra la sufficienza anche se il rendimento è dato leggermente in salita nell’ultimo mese complice appunto lo stop di Bennacer che per Pioli resta il titolare. Un totale di 947 minuti in campionato. Duecentoventotto meno di Gonzalo che è sceso in campo 21 volte, di cui 14 da titolare e ben dieci di fila nelle ultime partite dopo aver scalzato nelle prime giornate un Diawara svagato. Villar invece si è dimostrato subito sul pezzo facendo notare una crescita fisica e tattica che non si era intravista nei primi giorni romani, quando era sbarcato a Fiumicino con lo zaino sulle spalle. Proprio come se fosse uno studente in gita premio. Un titolare inamovibile, il regista dal quale passano sogni, speranze e paure del reparto di una squadra che lotta per la Champions. E lo farà proprio col Milan che non è di Tonali ma di Ibra o Kessie.

Dalla B alla Serie A: un doppio salto con esiti diversi

I due condividono un recente passato nella categoria inferiore: Sandro col Brescia dove è stato decisivo alla promozione di due anni fa attirando l’interesse pure del Ct Mancini. E in effetti lo spessore tecnico e caratteriale del ragazzo nato nel 2000 era impressionante tanto da diventare capitano e simbolo assoluto del club lombardo che in quel ruolo ha visto alternarsi in anni passati gente come Pirlo e Guardiola. Il salto in A ha ridimensionato il tutto, ma non troppo nonostante la retrocessione delle Rondinelle. In estate è arrivato il Milan e lui non ci ha pensato su due volte. Diversa la storia del classe 1998 Villar con l’Elche da dove è stato prelevato nel gennaio 2020 da Petrachi bravo in questo caso a sfruttare la dormita del Valencia che era passata a definirlo il “Dani Parejo del futuro” per poi sbatterlo in serie B spagnola per incomprensioni legate alla durata del contratto. Da lì, la lenta risalita che l’ha portato fino in Serie A, passando per le convocazioni nella nazionale Under 21 dove, a quanto pare, gli scout della Roma lo hanno ammirato per la prima volta. Oggi è un giocatore al quale Fonseca non rinuncia mai. Villar è tra i protettori di palla migliori dell’intera Serie A e questo traspare pure dalla percentuale di dribbling riusciti arrivata al 90,4%, più di qualunque altro centrocampista sia in Serie A che nei cinque principali campionati europei. E ovviamente più di Tonali che si attesta ben al di sotto dell’80%. A mancare, ad entrambi, sono i gol. Uno in serie A per il milanista (l’anno scorso con la maglia del Brescia), zero per il romanista in 39 partite tra campionato e coppe. Chissà che domenica non sia la volta buona.

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Rinnovo e aumento per lo studente diventato Prof

Detto che Tonali sarà riscattato e di certo non andrà a discutere un adeguamento di contratto già ricco di per sé (2 più sostanziosi bonus a crescere), c’è invece da allungare e rivedere quello di Villar. Il gm Tiago Pinto lo ha messo in cima all’agenda e di certo non ci saranno problemi visto anche l’ambientamento perfetto che lo spagnolo ha trovato nella capitale (adora la carbonara) e coi tifosi. “Voglio diventare grande qui, c’è una passione unica”, ha detto recentemente. Alla voglia va come sempre aggiunta la consapevolezza di dover e poter guadagnare più di 1,2 milioni annui. Il prossimo contratto, allungato al 2025, prevederà un aumento che lo porterà a guadagnare proprio come Tonali. Il che dovrebbe bastare, per il momento, a spegnere le voci di un ritorno di fiamma della Liga (vedi Barcellona) nei suoi confronti. Le parti si incontreranno a breve e la fumata bianca arriverà dopo appena un anno (o poco più) dal suo primo sbarco a Roma. Stavolta senza zaino da studente, ma con una ventiquattrore da Professore.