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Roma femminile, Spugna e Linari: “Barcellona dimenticato. Lo scudetto step by step”

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Il tecnico giallorosso e l'autrice del primo gol col Milan commentano la vittoria per 3-1 sulle ragazze di Ganz: "Ci siamo rimessi subito a lavorare"

Redazione

La Roma femminile dimentica in fretta l'eliminazione in Champions col Barcellona e batte 3-1 il Milan con un grande secondo tempo. Le giallorosse continuano a occupare in maniera saldissima la testa della classifica anche in questa poule scudetto. Nel postgara le parole del tecnico Alessandro Spugna e di Elena Linari:

SPUGNA A LA7

Linari ha detto che lei ascolta le giocatrici: Alciato l'ha paragonata ad Ancelotti. “Mi sembra esagerato (ride, ndr) ma mi fa molto piacere. Sicuramente è importante sentire le esigenze delle giocatrici, loro sono le protagoniste”.

Pensieri durante la ripresa? “Abbiamo commesso un’ingenuità e l’abbiamo pagata. Poi abbiamo messo subito la partita nel verso giusto con Glionna”.

Era molto arrabbiato per un errore commesso nel finale. Non si fidava della Roma o del Milan? “Della mia squadra mi fido tantissimo, ma bisogna sempre tenere alta la concentrazione. Non dovevamo prendere gol e dovevamo conquistare metri”.

Il poco riposo? “Eravamo pronti per giocarcela anche giovedì. Non ti condiziona, ma potrebbe essere un problema per la salute fisica delle giocatrici. La salute è la prima cosa”.

Cosa ha ritrovato nelle sue giocatrici? “La partita col Barcellona l’abbiamo archiviata subito. Eravamo consapevoli di giocare contro una squadra fortissima. Ci siamo subito rimessi a lavorare”.

Quale era la sua scommessa nel caso foste passate col Barcellona? “C’era una cena in ballo, almeno non pagherò (ride, ndr).

SPUGNA AD ASROMA.COM

Quanto era importante vincere oggi dopo la fatica di Barcellona? "Era necessario. Non era semplice, perché c'era un po' di stanchezza: dovevamo recuperare e avevamo davvero poche ore per farlo. Le ragazze sono state fantastiche, perché in questi due giorni abbiamo lavorato cercando di curare ogni dettaglio. Potevamo fare solo questo e lo abbiamo fatto bene".

Cosa le è piaciuto di più oggi, forse la determinazione che ha la squadra ha messo in campo? "Assolutamente sì. La voglia di voler conquistare questi punti, che erano importantissimi, ma anche la qualità del gioco, perché specie nel primo tempo abbiamo assolutamente dominato la gara. Avremmo dovuto chiudere in netto vantaggio, poi invece abbiamo fatto una disattenzione e abbiamo preso il gol del pari. Ma nel secondo abbiamo ripreso la partita, con carattere. Poi alla fine non direi che abbiamo rischiato, però abbiamo mollato un pochettino. Ma ci poteva stare, la stanchezza era tanta. Va bene così, era stata una grande gara".

Tre reti importanti: ha segnato Linari che non è un'habitué del gol, ha segnato Glionna su punizione ed è tornare a segnare Haavi. "Sì, sì, assolutamente. Sono contento per tutte e tre. Elena aveva attraversato un periodo non facilissimo e invece adesso si sta riprendendo alla grande: il gol è un merito. Sono felice per Benny (Glionna, ndr), che finalmente è riuscita a segnare e per Emile che è tornata al gol. Prima della partita le avevamo detto di calciare in porta, perché era un periodo che lo faceva poco. Invece è una dote che ha e oggi ha fatto un gran gol".

LINARI A LA7

Quanto conta questa vittoria? “Conta tantissimo. Venivamo da due partite intense con il Barcellona e abbiamo avuto poco tempo per recuperare. Oggi si è vista la Roma squadra con il cuore, era importante e volevamo mantenere il distacco. Il Milan ci ha messo in difficoltà anche in Coppa Italia, ma abbiamo dimostrato di essere dove siamo”.

Cosa vi dite tra di voi? “Cerchiamo di capire nella ripresa quali sono stati i nostri problemi e ognuno dice la sua. Ascoltiamo sempre il capitano, lei è quella che ci aiuta più di tutte. Ascoltiamo ovviamente anche il mister quando arriva”.

Quanto è difficile non festeggiare subito? Un altro scudetto porterebbe a un altro tatuaggio? “Difficile non festeggiare davanti a questo pubblico, sono fantastici. Ci rendono orgogliosi. Per lo scudetto manca tanto, pensiamo partita dopo partita. Per come sta arrivando e come abbiamo passato potrebbe valere un altro tatuaggio, soprattutto per la gioia di mia mamma”.