Sant’Evan era un pellegrino noto soprattutto tra Roma e Gerusalemme. Il nome, traslato in italiano in Giovanni, significato “il favorito di Yahweh”. Evan N’dicka era sicuramente uno dei preferiti di Mourinho sul mercato: mancino, cattivo, forte fisicamente e sulle palle inattive. Il suo arrivo alza non di poco il livello del reparto difensivo romanista e testimonia come l'ex Eintracht sia uno di parola. Ma andando a scavare nella vita di Evan si scoprono tante altri doti. Nato a Parigi da padre camerunense e madre ivoriana N’Dicka non ama i riflettori. Lo ha dimostrato a Ciampino non concedendosi alle foto, ma lo fa notare soprattutto sui social che di certo non ama. Se non avesse fatto il calciatore avrebbe intrapreso la carriera da fotografo. Sesto e ultimo figlio (5 maschi) di una famiglia umile e numerosa. “Mio papà era severo, lavorava nella sicurezza. Non ricordo un suo abbraccio. Mia mamma faceva la donna delle pulizie.Si sono separati e mia madre ha fatto tutte e due i ruoli. Ma hanno fatto tutto per mantenerci felici e so che sono fieri di me. Mia madre ancora vuole che io finisca la scuola, mi manca un anno. Ma non serve un diploma per essere intelligenti”, ha confidato qualche mese fa.
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Roma, ecco N’Dicka: poco social, tanti gol e una famiglia numerosa
N'Dicka, il difensore bomber: nessuno meglio di lui in Germania
—Dopo aver effettuato tutta la trafila nelle nazionali giovanili francesi, ha recentemente deciso di rappresentare la Costa d’Avorio. Cresciuto calcisticamente nell’Auxerre, gli sono bastate 16 apparizioni tra Ligue 2 e Coppa di Francia per attirare l’attenzione dell’Eintracht Francoforte molto sensibile ai talenti giovani. Il club tedesco sborsò 5,5 milioni di euro per acquistarlo nel luglio 2018. Avevano ragione. Evan è diventato quasi subito titolare nonché il leader del pacchetto difensivo. Cresciuto tatticamente e tecnicamente N’Dicka è stato uno dei fari nella vittoria dell’Eintracht in Europa League un anno fa. In carriera ha giocato sia nella difesa a 4 che in quella a tre. Molto abile e attento nelle diagonali difensive, copre bene la profondità ed è difficile da superare nell’uno contro uno grazie ai suoi 190 cm di puro ebano. Ha un buon sinistro in impostazione e soprattutto diventa anche un’arma davanti. In 5 stagioni in Bundesliga, infatti, N'Dicka ha preso parte a 17 reti (10 gol + 7 assist). Nessun difensore centrale è stato coinvolto in più marcature nel periodo nel massimo campionato tedesco (17 come lui anche Willi Orbán). Numeri che fanno leccare i baffi a Mourinho.
N'Dicka, la vita privata e tanta umiltà
—Della vita privata del 23enne si sa molto poco. Cresciuto in una famiglia non ricca (“I miei genitori hanno lavorato duro per mantenerci tutti”). Niente moglie né figli sui profili social (che usa poco come testimoniano i nemmeno 63 mila followers su Instagram) compaiono solo foto legate al calcio. Ama gli sport di combattimento (la Ufc soprattutto), il basket e la fotografia. “Se non fossi un calciatore professionista non avrei nemmeno un account Instagram. È la mia personalità, sono così. Non ho molto da mostrare, a parte la mia passione per il calcio. E non mi piace far vedere che viaggio o compro macchine, non è rispettoso. Nella mia famiglia nessuno ha Instagram”. Infine il suo motto: “Lavora sempre”. Ora capiamo perché a 23 anni è già così amato.
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