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Roma e il diritto di (non) vincere: sono 7 i punti in meno per errori arbitrali

Roma e il diritto di (non) vincere: sono 7 i punti in meno per errori arbitrali - immagine 1

Il rigore non concesso a Zaniolo è solo l'ultimo sgarbo. Mancano punti pesanti contro Juve, Milan e Lazio. Oggi la classifica sarebbe diversa

Francesco Balzani

Cinque punti, per ora. Tanto divide la Roma dal quarto posto occupato dalla Juve. Un gap ridotto rispetto allo scorso anno quando a questo punto della stagione (per gli amanti dei confronti con Fonseca) i giallorossi erano a -11 dai bianconeri che poi si qualificheranno in Champions per il rotto della cuffia nella corsa col Napoli. Distanza colmata, ma non abbastanza. Colpa di qualche black-out (vedi i 7 minuti con la Juve) ma soprattutto delle sviste arbitrali. A Mourinho quel “diritto di vincere” è stato tolto in più di un’occasione, in alcuni casi anche con certificazione Aia visto che gli arbitri colpevoli di errori sono stati fermati da Rocchi. Facendo un calcolo semplice riferito soprattutto agli scontri diretti emerge che la Roma ha visto sfumare 7 punti. Molto sarebbe dipeso poi dal corso dei match. Nove le partite incriminate.

 

Juventus-Roma è la Genesi: in ballo tre punti Champions

La più pesante, visto il distacco, è quella dell’andata con la Juventus quando Orsato ha deciso senza motivo di annullare il gol ad Abraham per assegnare un rigore alla Roma nella stessa azione. Il regolamento dice tutt’altro e il gol di Tammy doveva essere un vantaggio concretizzato. L’arbitro di Schio ha dato il penalty, poi sbagliato da Veretout. La Roma avrebbe pareggiato una partita molto equilibrata dopo il gol di Kean nato anche quello da un errore visto che l’azione nasce dopo un colpo di braccio di Cuadrado. In definitiva alla Roma potrebbero mancare 3 punti, ma per tenerci bassi gli assegnamo solo un -1 aggravato dai due punti in più per la Juve. Fatevi un rapido calcolo e capirete la gravità dell’errore. Una settimana prima altra direzione discutibile. Quella di Guida in un derby in cui l’azione del raddoppio della Lazio che ha portato al gol di Pedro è cominciata con un fallo da rigore per i giallorossi: Hysaj ha atterrato Zaniolo, ma né l'arbitro Guida né Irrati al Var lo hanno segnalato nonostante il check. Poteva essere 1-1, è stato 2-0 per Sarri. E nel secondo tempo, con il risultato ancora in bilico la Roma ha protestato anche per un secondo giallo non dato a Leiva, che aveva colpito Cristante con il gomito largo. Senza dimenticare che mancava Pellegrini per una squalifica assurda presa nel match precedente contro l’Udinese. Altro punto tolto. E siamo a due.

 

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Il gol annullato a Zaniolo e i rigori col Milan

Arriviamo facilmente a 4 se, riavvolgendo il nastro, venisse convalidato il gran gol di Zaniolo al 94’ contro il Genoa. Dopo l’esultanza al Var vedono un fallo impercettibile di Abraham un minuto prima. "Questo è un altro sport, non chiamatelo più calcio. Siamo piccoli agli occhi del potere". Le proteste non si placano, i tifosi e Mourinho chiedendo maggiore tutela per la Roma. Ma non è finita qui. Nel doppio confronto col Milan si vede un po’ di tutto. All’andata nei minuti di recupero manca un rigore enorme per la Roma sul 2-1 per i rossoneri. In area del Milan, Kjaer colpisce con il destro la gamba destra di Pellegrini che tocca il pallone. In Inter-Juve fallo identico, rigore assegnato. Al ritorno il penalty concesso ai rossoneri dopo pochi minuti grida vendetta. Tiro di Theo Hernandez, il pallone passa sul braccio sinistro di Abraham che è larghissimo, ma non lo tocca. Prima il contatto di Tonali su Zaniolo è da rigore ma non viene fischiato, mentre invece Chiffi dà penalty per lo stesso identico fallo di Mancini su Leao. Altri due punti sfumati e siamo a sei.  Senza contare che con il rigore concesso a Zaniolo a 20' dalla fine della gara col Napoli di ieri si poteva anche provare a vincere al Maradona. A voler essere fiscali ne mancherebbe almeno un altro. Uno col Venezia quando il gol del pareggio veneto arriva su un calcio di rigore assegnato per un presunto fallo di Cristante in area. A far discutere è come sia arrivato quel contatto: appena prima infatti c'è una spinta di Kiyine su Ibanez che non ha permesso al brasiliano di colpire il pallone. 

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