“Finché la matematica ce lo concede dovremo credere allo scudetto”. Per Spalletti e per la Roma l'assalto al potere ha i tratti dell'impresa ma, seppur a bassa voce, nessuno vuole arrendersi allo stesso finale di sempre. La prima delle 8 partite è andata via in scioltezza. Ogni maledetta domenica da qui alla fine i giallorossi avranno un mantra da rispettare: 3 punti e una preghiera. La Juventus continua a vincere e sembra intoccabile. Sulla testa dei giallorossi due numeri decisivi: il 6, che sono i punti che la separano dal sogno, e il 14 (maggio), data dello scontro diretto, nel quale si saprà la verità.
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Roma, 7 sfide e una speranza: ecco perché credere alla rimonta scudetto
Rimontare la Juventus sarebbe un'impresa, ma il calendario e la storia spingono i giallorossi a provarci fino alla fine
CALENDARIO – I motivi per crederci ci sono. I bianconeri sono attesi da due sfide titaniche con il Barcellona nel giro di una settimana, che toglieranno energie fisiche e mentali importanti. Quando la Juventus, 2 anni fa, riuscì a raggiungere la finale di Champions, dovette concedere in campionato ben 9 punti nelle ultime 7 (1 sconfitta e 3 pareggi). Sono solo 3 invece, quelli persi nelle stagioni 2013/14 e 2015/16. Anche quest'anno, le tre sconfitte in campionato della Juventus sono arrivate tutte dopo partite di Champions. I giallorossi dovranno quindi "fare il tifo" per la squadra di Allegri che, nel caso in cui dovesse raggiungere la semifinale, si ritroverebbe a giocare il ritorno nella settimana che precede proprio la sfida dell'Olimpico. Inoltre, nonostante la rosa più lunga di quella della Roma, Allegri ha più volte dimostrato di credere poco nel turnover. Higuain è tra i giocatori più utilizzati del campionato, così come Khedira, Alex Sandro e Bonucci che sono dei veri e propri insostituibili per il tecnico livornese. Anche sabato scorso con il Chievo, tutti tranne Bonucci, hanno giocato 90 minuti. Tre partite in più sul groppone, che potrebbero aumentare, faranno di certo la differenza. Le giornate 34 e 35 saranno decisive. La Roma avrà la Lazio prima e il Milan a San Siro poi. La Juventus dovrà battere l'Atalanta a domicilio (che in casa ha conquistato i 3 punti sia con la Roma che con il Napoli), e poi toccherà al derby col Torino. Qui si deciderà una grande fetta di scudetto.
PRECEDENTI – L'impresa che dovrà cercare di compiere la Roma non sarebbe un unicum da consegnare agli annali. Proprio i giallorossi, nella sciagurata stagione 1985/86, riuscirono a rimontare incredibilmente 8 punti proprio sulla Juventus, con un girone di ritorno perfetto. L'harakiri dell'ultima giornata contro il Lecce retrocesso toglie tutt'ora il sonno a molti tifosi romanisti, ma il miracolo fatto fino ad allora resta. Chi invece ci è riuscito è Zaccheroni che, nella stagione 1998/99 rimontò con il suo Milan sulla Lazio (una grande Lazio, non la versione di Lotito), portando a Milano uno scudetto che sembrava impossibile. A 7 giornate dal termine il distacco dai biancocelesti era di 7 punti, addirittura superiore a quello della Roma sulla Juve, con l'aggravante di non avere alcuno scontro diretto in programma. Gran merito di questo tricolore rossonero lo ebbero proprio i giallorossi, che nel derby vinsero per 3-1 (con tanto di maglia “Vi ho purgato ancora” da parte di Totti) togliendo 3 punti fondamentali alla Lazio.
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