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Patrik: poco Schick e molto snob. Analisi di una crisi imprevista

Valerio Salviani

A fare da corredo ad una stagione fin qui da dimenticare, un’intervista di Schick alla stampa ceca, che oltre a far infuriare tifosi e società (Monchi ha poi deciso di multarlo), ha lasciato molti spunti su cui riflettere. Mentre da Trigoria, tra un suo e infortunio e l’altro, Di Francesco continuava a dire che “non è pronto”, Patrik già guardava oltre: “Tra qualche anno mi vedo al Real Madrid, al Barcellona o al Manchester United”. Parole che hanno infastidito i tifosi, ancora in attesa del suo primo gol. E ancora: “Volevano che corressi e lottassi di più sul campo – riferito al periodo allo Sparta Praga -. Dissi che se non gli piacevo avrei giocato da qualche altra parte, ma che non avrei cambiato il mio modo di giocare. Probabilmente non correrò mai ad aggredire gli avversari come un pazzo” a evidenziare un carattere particolare, sottolineato anche da Di Francesco:"Gli abbiamo dato tutti troppo peso. Deve maturare e crescere mentalmente". Dario Canovi, l’uomo che l’ha scoperto e che l’ha portato in Italia, continua a puntare su di lui: “Schick è’ un fenomeno e lo dimostrerà. Al suo primo anno in una grande squadra è normale un periodo di ambientamento, ma non ha nessun problema fisico o caratteriale. Le parole di Di Francesco? E' per spronarlo. Ne riparliamo tra un anno” ci ha detto in esclusiva.

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