news as roma

Pastore: “Prima di Ranieri sembravamo morti, ora siamo un’altra squadra”

LaPresse

Le parole dell'argentino al termine del match: "I tifosi li posso solo ringraziare. Sto riprendendo fiducia"

Redazione

Meglio tardi, che mai. Javier Pastore incanta l'Olimpico con la prestazione che i tifosi aspettavano da luglio. Al termine del match, il Flaco ha raccontato le sue impressioni e le sue emozioni.

PASTORE A ROMA TV

Ti ha fatto piacere la standing ovation dell'Olimpico?

"Devo ringraziare il pubblico. L'ultima volta che sono stato titolare qui all'Olimpico è stata l'andata con la Lazio. Era tanto che non giocavo, ma la squadra mi ha aiutato tantissimo. Sono arrivati i gol, ma la cosa ottima è che abbiamo mantenuto ancora la porta inviolata. Continuiamo così per l'obbiettivo Champions".

Come stai psicologicamente?

"Ho molta voglia di far bene e mettermi a disposizione. Sono stato messo da parte per tanto tempo e avevo come unico obbiettivo quello di tornare il prima possibile. Devo continuare con questo ritmo anche se sarà difficile visto che siamo a fine campionato".

Avevi già parlato con il mister sulla formazione titolare?

"Il mister non parla moltissimo con le parole, lo fa con i fatti. Prima sembravamo morti, ora siamo un'altra squadra. Ha capito il momento dei giocatori e ora siamo più sicuri di noi stessi".

Vederti oggi è stata una delizia, complimenti!

"Penso che la mia sfortunata è stata infortunarmi subito, ed era una cosa che non doveva accadere. Non ero pronto per giocare ogni tre giorni, ma questo è il passato. Devo stare tranquillo e sereno".

Come hai ritrovato la Roma?

"Mi sono sentito meglio in campo, più sicuro, come tra l'altro la squadra. Siamo più sereni sia quando abbiamo la palla sia quando non l'abbiamo. Il mister ci guida e ci aiuta a essere compatti. Poi in avanti abbiamo giocatori che sanno sempre come segnare. Siamo sereni per questo finale di campionato".

Come hai pensato il gol?

"Quando ho visto che Justin si fermava ho pensato subito all'azione. Ho visto che il marcatore era lontano e che non sarebbe mai arrivato. L'ho messa di precisione e ho voluto fare quello. Fortunatamente è entrato il pallone ed è servito per far vincere la partita".

Ti aspettavi l'affetto del pubblico dopo questo periodo di assenza?

"La verità è che non posso dire niente ai tifosi. Solo ringraziamenti, perché mi hanno sempre sostenuto, sia allo stadio sia in città quando mi capita di incontrarli. Mi sento in debito, perché sono venuto qua per fare altro, per essere costante e per diventare un riferimento. Gli infortuni non mi hanno aiutato, ma i tifosi mi hanno sempre sostenuto. Non c'è niente di più bello che dare la gioia ai tifosi con partite così".

PASTORE A SKY

Tante occasioni e pochi rischi: la migliore Roma del 2019?

Sì, abbiamo fatto una buona gara. L'importante era vincere per lottare per il nostro obiettivo, la Champions. Abbiamo fatto una partita molto importante e molto bella.

State subendo pochissimi gol: cosa ha fatto di speciale Ranieri?

Ha capito in che situazione ci trovavamo, ha parlato bene con ogni giocatore, ha chiesto le cose basiche del calcio, a partire dal non prendere gol. Siamo giocatori di qualità e il gol lo facciamo sempre. Ha aiutato la nostra autostima e oggi si è visto.

La Roma ti ha preso per i tuoi colpi: perché così tanto tempo per vedere il vero Pastore?

Ho avuto la sfortuna di essermi infortunato subito, poi l'altro allenatore non mi ha tenuto in considerazione, non ero un'opzione per lui. Ho perso tanti mesi, ora sto riprendendo fiducia e sto rientrando in condizione.