Il primo allenatore di Leandro Paredes lo convinse a finire gli studi in cambio della promozione in prima squadra. Ora il suo attuale mister lo vuole riportare a “scuola” per farlo migliorare. Il numero che porta sulle spalle è pesante, ma De Rossi non ha avuto dubbi a dargli l’ok ad agosto. Adesso il suo obiettivo è plasmarlo a sua immagine e somiglianza. Mourinho lo stimava ma descriveva l’ex Juve come un calciatore già formato che non poteva avere evoluzioni come i giovani, mentre DDR non la pensa così nonostante i quasi 30 anni: “Ce ne sono pochi con le sue qualità in Italia e nel mondo, la palla se gliela facciamo passare nei piedi è la cosa migliore. Deve migliorare un po' il dinamismo, mi deve ascoltare perché io lo facevo bene”. Daniele se lo gode perché è l’unico regista della rosa e vuole che il pallino del gioco passi molto da lui. Col Cagliari i dati sono entusiasmanti: il 92% di precisione nei passaggi, il 100% di duelli aerei vinti, ha avuto la meglio su 3 contrasti a terra su 4 e ha trovato l’assisti per il primo gol in Serie A di Huijsen.
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Paredes a scuola De Rossi tra elogi, critiche e consigli. Così DDR lo vuole migliorare
Paredes è inamovibile e non è un caso che la peggior partita del nuovo ciclo sia stato quella di Salerno dove il classe 1994 era fuori per squalifica. Sabato ci sarà la prova del 9. All’Olimpico arriva l’Inter che è in testa da inizio stagione e vuole allungare sulla Juventus. De Rossi chiederà tanta attenzione e soprattutto vuole evitare ammonizioni inutili. Paredes è stato bacchettato dall’allenatore per il giallo preso col Cagliari e per alcune reazioni da evitare: “Mi piace vedere gli occhi spiritati ma sul 4-0 bisogna essere intelligenti. Bisogna battere sui comportamenti, prendere un’ammonizione sul 4-0 è davvero stupido". Oltre al posizionamento in campo Leo dovrà anche lavorare sulla testa: undici sanzioni a febbraio sono troppe.
Verso Roma-Inter: Paredes al centro per la svolta negli scontri diretti
—Leandro Paredes ha già la maglia per il match contro l'Inter. Guiderà il centrocampo e vuole aiutare De Rossi a invertire la rotta negli scontri diretti. Lui già da compagno di Daniele lo osservava e provava a studiare il suo modo di giocare. L'ex capitano della Roma era spesso e volentieri decisivo nelle gare che contavano. Quest'anno solo una vittoria col Napoli nelle grandi sfide, poi pareggi e sconfitte. L'ultima a Milano costò la panchina a Mourinho nonostante la rete dell'argentino. Adesso si alza l'asticella e come ha detto Ranieri 'è finito il riscaldamento'. Al fianco del numero 16 ci sarà Cristante e uno tra Pellegrini e Bove. Infatti, il capitano giallorosso potrebbe avanzare vicino a Dybala, e El Shaarawy finirebbe in panchina. I nerazzurri mettono paura e sarà meglio cercare di contenere i campioni di Inzaghi.
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