Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

news as roma

Mourinho: “Non abbiamo una rosa ricca. Oggi due punti persi, ma sono orgoglioso”

Mourinho: “Non abbiamo una rosa ricca. Oggi due punti persi, ma sono orgoglioso” - immagine 1
Le sue parole: "Ogni giocatore che perdiamo è un problema grande e ne abbiamo persi tanti. Difesa? La Femminile ha un centrale bravo che giocava nel Bayern, magari può giocare con noi"
Redazione

José Mourinho ha parlato ai microfoni di Dazn dopo la sfida contro il Milan. Queste le sue parole:

MOURINHO A DAZN

Resta l’amaro in bocca. Soddisfatto o arrabbiato? “Se si parla solo di prestazione o solo di Roma-Milan è ingiusto per noi perché solo noi con quello che abbiamo costruito dal punto di vista del gruppo possiamo giocare una partita così contro il Milan con tutte le difficoltà che abbiamo. Non siamo ricchi, né abbiamo una rosa ricca. Ogni giocatore che perdiamo è un problema grande e ne abbiamo persi tanti. Fare questa gara, lottando per qualcosa che sarebbe un traguardo incredibile ovvero il quarto posto, arrivando fino ai limiti, possiamo farlo solo noi. Per questo motivo sono più orgoglioso che triste. Lo sono perché i tre punti sembravano vicino ma sono più orgoglioso”.

Su Abraham e Belotti? “Ci sono allenatori che giocano come vogliono. Scelgono giocatori e sistema tattico, se il giocatore A non può giocare, gioca il B che è uguale. Noi dobbiamo costruire partita dopo partita con quello che abbiamo a disposizione. I ragazzi sono fantastici e solo grazie al gruppo che siamo che siamo ancora in questa posizione”.

Chi giocherà ora in difesa? “Approfitto per abbracciare il mister e le ragazze delle Femminile. Loro hanno un difensore bravo che giocava nel Bayern, magari può giocare con noi”

Sul finale di stagione. “Facciamo quello che possiamo. Sono orgoglioso. Questi sono due punti persi”

MOURINHO IN CONFERENZA STAMPA

Quanto brucia? Si poteva evitare quel gol al 97'? "Sono più orgoglioso che triste. Penso solo noi potevamo fare quello che abbiamo fatto. Solo noi, una squadra con i suoi limiti, che ha perso la metà della squadra. Solo noi potevamo fare questa gara contro il Milan. Il Milan ha due squadre, una in campo e l'altra in panchina. Non sono invidioso di Pioli, è bravo, sempre corretto e simpatico. Ma la verità è che ha due squadre e io ne avevo metà. Sono triste per il risultato, ma sono più orgoglioso. I ragazzi sono stati fantastici, se avessimo avuto un centrale in più in panchina lo avremmo messo, con gli ingressi di Origi e De Ketelaere. Se hai dei quinti che possono chiudere bene dentro fai questo cambio, se hai giocatori di centrocampo con questo gioco diretto che ha fatto il Milan alla fine, li fai entrare. Si può fare tutto quando la materia prima a disposizione te lo permette. Noi abbiamo fatto una partita straordinaria di mentalità e sacrificio, Bryan ha giocato dietro e abbiamo perso un giocatore importante a centrocampo. Poi a Bove gli è uscita la spalla e non poteva continuare. Sono sicuro che i romanisti torneranno a casa orgogliosi come noi. L'altra volta scherzavo dicendo che Svilar può anche giocare in mezzo al campo visto che ha i piedi buoni, ma la cosa sta diventando vera per noi. Ci sono grandi difficoltà, non mi piace fare il dottore e anticipare, ma mi sembra che l'infortunio di Kumbulla sia il peggiore di tutti".

La lotta Champions? "La lotta per la Champions è per quelli che hanno investito per la lotta Champions. A noi non appartiene quella lotta. Siamo lì perché questi ragazzi fanno un lavoro straordinario. Noi siamo là perché siamo bravi, anche io sono bravo sebbene qualcuno dica di no. A volte mi dicono che sono arrogante, ma io dico che sono un buon allenatore. Ho un buono staff. Gli altri dovrebbero stare lì, la nostra stagione è stata fantastica, siamo arrivati al momento decisivo della stagione con queste difficoltà. La prossima è a Monza, loro hanno 24 ore in più di noi per prepararla, che è una cosa abbastanza normale con noi. Avrò l'opportunità di riabbracciare il mio amico 'don Adriano'".

I punti tolti e rimessi alla Juve sono stati una difficoltà in più per voi? "Magari sì o magari no. Io sono in Italia da quattro anni, due più due, ed è un po' normale. Se parliamo di giustizia sportiva, spero che la prossima volta che prenderò una squalifica io possa andare in panchina, perché mi devono due partite. Colpevole o non colpevole. Non sono andato in panchina contro la Lazio e col Sassuolo, ora è Serra che è colpevole, ma io quelle partite non posso giocarle di nuovo. Paratici povero, ha dato le dimissioni al Tottenham e dopo averlo perso ora può riprendere il suo lavoro nel mondo del calcio. La Juve -15, poi +15. Per questo non posso dire che ha influito, perché nel mio pensiero ho sempre guardato la Juventus con quei 15 punti. Max ha conquistato quei punti sul campo, poi la società è un'altra cosa. Ma andiamo avanti, ci divertiamo".

Dybala come sta? E Wijnaldum? "Se parliamo di infortunati devo fare il dottore e non mi piace. Karsdorp penso che non lo vedrò più in campo. Llorente penso di non vederlo più in campo. Kumbulla al 100% non lo vedrò più in campo. Smalling abbiamo una speranza di averlo, vediamo se per una partita o due, se è possibile. Wijnaldum è quello più vicino, Paulo invece non lo so. Abbiamo protetto l'adduttore per tornare dopo la situazione con l'Atalanta, che è quello che non gli permette di giocare. Era in panchina, ma sapevamo che non poteva giocare. Anche se avessimo dovuto rischiare tutto per pareggiare non era in condizione. Matic sarà squalificato per il Monza, ma andiamo avanti. Ho fatto l'allenatore per tanti anni con la pancia piena di rose con mille opzioni, ora mi tocca stare con un gruppo di ragazzi assolutamente straordinari. Sono super orgoglioso di lavorare con loro".

Abraham aveva chiesto il cambio prima del gol? "Sì, ma non volevo farlo. Lui mi poteva aiutare sulle palle inattive difensive, dove avevamo perso giocatori importanti. Dove il Milan continuava a mettere in campo De Ketelaere, Origi e Thiaw. Si devono fare i sacrifici, tutti. Ora andiamo a casa a guardare il Benfica".

Il piano della gara come era? "Leao è stratosferico, quando sta nel suo habitat e ha spazio per puntare è devastante. Noi ci siamo protetti lì, con Celik che è stato suo compagno e lo conosce, protetto anche da Mancini. E Ibanez che è molto abituato a scivolare. Abbiamo fatto una pressione asimmetrica, facendo abbastanza bene. Ah, poi mi sono dimenticato anche di Belotti. Secondo lui ha le costole rotte, l'ho sentito da lui, non poteva respirare. Lui era coraggioso, voleva continuare ma non è stato possibile".