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Mai così giovane in campo dal 2014: Roma, puoi fidarti della linea verde?

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La gara con lo Spezia ha regalato indicazioni contrastanti sull'undici messo in campo da Fonseca: condizione fisica e cuore convincono, ma alcuni singoli preoccupano

Iacopo Erba

Eran giovani e forti. Fragili, a tratti, eppure vincenti, anche se convincenti solo a metà. La Roma, priva di gran parte dei suoi senatori, rinasce e batte lo Spezia, regalandosi una notte al terzo posto in Serie A. Protagonista della vittoria tanto sofferta di ieri un undici titolare atipico, rivisitato causa infortuni e frizioni e dall'età media estremamente ridotta. Fate 25 anni e 42 giorni, la più bassa dal maggio 2014, quando una Roma ormai certa del secondo posto regalava a tante seconde linee una passerella finale a Marassi contro il Genoa.

Skorupski in porta, in difesa Jedvaj, Benatia, Castan e Bastos. Nainggolan, Taddei e Florenzi i centrocampisti a supporto del tridente composto da Ricci, Destro e Ljajic. Nessuno di loro, per vari motivi, veste più la maglia giallorossa. Poco meno di 6 anni dopo, la storia potrebbe essere diversa, pazienza permettendo.

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Perché fidarsi: oltre al carattere, la squadra ha mostrato gamba e qualità

Da Rudi Garcia a Paulo Fonseca la musica è cambiata, anche in base alle nuove strategie societarie. Il nuovo management spingerà con decisione sull'esaltazione del talento e sull'abbassamento dell'età media, magari anche grazie anche alle diverse risposte convincenti arrivate all'Olimpico ieri pomeriggio. E sarà senza dubbio Pellegrini l'uomo pronto (assieme a Zaniolo, ancora ai box per infortunio) a prendere per mano il nuovo corso giallorosso.

Talento, sì, ma anche condizione atletica e spregiudicatezza. La Roma di ieri ha corso, ha prodotto ed è stata in partita fino alla fine, gettando il cuore oltre l'ostacolo per portare a casa tre punti fondamentali. Ha sorpreso in positivo la condizione atletica della squadra, che aiutata dalla freschezza dei propri interpreti ha retto per 90 e passa minuti. Una gamba mai mostrata negli appuntamenti stagionali in cui a sorreggere i giallorossi erano stati gli uomini di maggiore esperienza.

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Perché diffidare: linea verde a metà, alcuni singoli non sono ancora all'altezza

Prova superata, dunque, a partire dal risultato. Eppure non mancano le riserve, iniziando da un dato che desta preoccupazione. I soli 6 contrasti vinti in tutta la gara (contro i ben 13 dello Spezia) disegnano una Roma ancora incapace di "giocare sporco" nei momenti della partita in cui l'attrito e la lotta devono prevalere sull'estro offensivo e sulle idee.

Peccati di gioventù a cui si aggiungono anche le situazioni di alcuni singoli: Carles Perez e Pau Lopez, allo stato attuale, più che risorse immediate e futuribili sono due problemi da risolvere. Anche da uno scosso Ibanez e da un Kumbulla molto indietro dal punto di vista atletico occorrono dimostrazioni diverse. Si resti perciò in attesa, con curiosità ma anche accortezza. Il tempo, d'altronde, è (quasi) sempre galantuomo.