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L’antico vizietto di Vincenzino

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(di Alessio Nardo) Le loro strade si sono ormai divise, forse per sempre. Ma Vincenzo Montella e la Roma restano e resteranno (eternamente) legati dalla storia. Nel cuore di chi ha vissuto anni di gloria all’ombra del Colosseo,...

(di Alessio Nardo) Le loro strade si sono ormai divise, forse per sempre. Ma Vincenzo Montella e la Roma restano e resteranno (eternamente) legati dalla storia. Nel cuore di chi ha vissuto anni di gloria all'ombra del Colosseo, d'altronde, non pu? non esser rimasto qualche frammento di emozione giallorossa. Vincenzino ha rispettato il patto. O meglio, la tradizione che lo vuole costante giustiziere dei colori biancocelesti. Anche ieri, con la sua Fiorentina, non ha tradito. Due a zero show, calcio totale, lezione a Petkovic e tre punti strameritati. Quarta vittoria (su cinque) contro la Lazio da allenatore. La prima, due anni fa. Sempre di questi tempi, il 13 marzo. Era il derby, l'unico vissuto da Topgun sulla panchina della Roma. Fin? 2-0, fu il grande pomeriggio di Francesco Totti e della sua doppietta sotto la Sud. La seconda gemma? A Catania, un anno fa. Sempre a marzo, il 18. Poi la terza e la quarta, alla guida dei viola.

Quella di ieri non era una giornata qualsiasi. 10 marzo, emozioni forti. Per i tifosi giallorossi e per Montella, che nel 2002 vissero insieme una delle serate pi? travolgenti di sempre. Il derby del 5-1, i quattro gol, l'essenza pi? chiara e limpida della goduria. Ricordi lontani, di un'era ormai passata. Quel che conta ? il presente. Una Roma un po' malconcia, ma ancora in grado di sistemare le cose. Dopo due anni duri e sofferti, la chance del riscatto ? dietro l'angolo. La Lazio ? l?, distante tre punti, e tra meno di un mese (il 7 aprile) c'? un derby che potrebbe far rima con sorpasso. Tenendo sempre a portata di mano il sogno Coppa Italia ed una finale storica da conquistare. Tocca a noi, tocca alla Roma. Per ristabilire antiche e consolidate gerarchie cittadine, nonch? l'ordine naturale delle cose. Chiss? che il trionfo (l'ennesimo...) di Vincenzo non sia un segno del destino.