Non è tanto il 4-0 rifilato alla Lazio nel derby o le cinque vittorie in cinque partite. La vera soddisfazione della Primavera di Alberto De Rossi è quella di aver convinto tutti. Da De Sanctis a Fienga, fino ai Friedkin che tengono tantissimo alla crescita del settore giovanile: l'anno scorso Fonseca non li ha presi in considerazione, neanche Riccardi che sembrava il talento in rampa di lancio. Nessuno era pronto davvero, la spiegazione da Trigoria. Il solo Calafiori ha fatto il suo esordio nell'ultima giornata con la Juve e poi è stato promosso ufficialmente a vice-Spinazzola. Ma quest'anno la musica è cambiata. Da Zalewski a Milanese, da Feratovic a Darboe: adesso in tanti ambiscono alla prima squadra. Col sogno scudetto, che in Primavera manca dal 2016.
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La Primavera che piace anche ai Friedkin: da Milanese a Darboe, la Roma blinda i suoi talenti
La società ha apprezzato il lavoro fatto in estate da De Sanctis. L'anno scorso i giovani non erano ritenuti pronti per la prima squadra, quest'anno l'aria è cambiata. E si sogna lo scudetto che manca dal 2016
De Sanctis, rivoluzione Primavera: adesso via ai rinnovi
Molti si stanno già affacciando negli allenamenti con Dzeko e compagni, in modo che Fonseca possa studiarli. Oltre a Boer, che tornerà ad essere il titolare della Primavera dopo l'arrivo di Farelli in prima squadra, anche Darboe e Zalewski sono stati già convocati contro il Benevento. Il primo è seguito da Giorgio Ghirardi con Miriam Peruzzi (che fanno capo all'agenzia di Claudio Vigorelli, il procuratore di Zaniolo): per lui il contratto scade nel 2023 e quindi di rinnovo se ne parlerà più avanti. Ma la Roma è stato il club che ha creduto in lui prima di tutti e per questo c'è la volontà di andare avanti insieme.
Zalewski ha più urgenza (contratto in scadenza nel 2022) e sono già iniziati i primi contatti con De Sanctis che è pronto a offrirgli circa 150 mila euro a stagione, in linea col nuovo salary cap imposto un anno fa. Un premio dopo l'inizio super da 5 gol in 5 partite. La dirigenza punta forte su loro due ma anche su altri giovani che si sono messi in mostra in questa primo scorcio di campionato.
Come Tommaso Milanese, trequartista salentino segnalato da Fabrizio Miccoli e che ieri contro la Lazio ha segnato il terzo gol in tre derby. Un amuleto niente male che la società è pronta a blindare: già l'estate scorsa aveva firmato il rinnovo, ma la Roma si è già mossa da tempo con il suo agente per un ulteriore prolungamento destinato ad arrivare nelle prossime settimane.
Il primo però a diventare ufficiale sarà quello di Ndiaye Maissa Codou: la sua è la storia difficilissima di un ragazzo arrivato dall'Africa direttamente a Lampedusa e che ha trovato nel calcio la chance di riscatto. A Napoli, primo club a tesserarlo, giurano che assomigli a Koulibaly e non solo perché entrambi arrivano dal Senegal. A scoprirlo sono stati gli stessi agenti di Darboe, che hanno preparato il nuovo contratto. Tanto che la firma sarà ufficiale la prossima settimana. In stagione quattro presenze e già un gol, oltre che una leadership che ha stupito tutti. Sta facendo benissimo anche Tall: 4 gol e un assist in 5 partite e il ruolo di centravanti inamovibile.
Bove, Ciervo, Tripi e... Cassano: tutti sulle orme di Calafiori
Rispetto agli anni precedenti, la scelta della Roma è stata diversa: grazie allo scouting sono arrivati calciatori dall'estero sia per la Primavera che per le altre squadre del settore giovanile. Talenti da coltivare in casa per poi lanciarli in prima squadra. Come Feratovic, uno dei migliori di inizio campionato, o Vicario, che insieme a Codou compongono la linea difensiva a tre di Alberto De Rossi. Lo stesso modulo scelto da Fonseca per la prima squadra, un chiaro segnale di come quest'anno Primavera e prima squadra saranno più legate.
A dimostrarlo sono i tanti ragazzi che già si sono allenati insieme ai grandi: da Podgoreanu e Bove a Ciervo (che era piaciuto nell'amichevole pre-campionato contro la Sambenedettese) fino a Claudio Cassano. È un 2003 che ha già esordito sotto età in Primavera e anche lui si è allenato con Pedro e Dzeko. In tanti giurano sia uno dei migliori talenti della sua annata. Il cognome è già una garanzia.
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