"Ci riposiamo solo dopo morti" cantava Ligabue nella sua 'Tutti vogliono viaggiare in prima'. E chissà che ogni tanto negli spogliatoi di Trigoria qualcuno non la ascolti. Nelle ultime 7 partite occasioni per tirare il fiato ce ne sono state poche e ieri a Parma più di uno in campo è sembrato in debito d'ossigeno. Tra questi potrebbe essere incluso Aleksandar Kolarov, che con lo spostamento di Spinazzola a destra non ha più un vero e proprio sostituto. Il terzino, già in ritiro con la nazionale, non sembra però preoccupato di fare gli straordinari, anzi. "Per me è meglio giocare che allenarmi, la cosa più importante è il recupero" ha detto il numero 13 giallorosso in conferenza stampa, che poi ha aggiunto: "Il ritmo della nostra lega è basso, mentre all'estero è più alto" riporta republika.rs.
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Kolarov, il riposo può attendere: “Preferisco giocare che allenarmi e la nazionale viene prima di tutto”
Il terzino della Roma spiega: "Il ritmo della nostra lega è basso, mentre all'estero è più alto. L'importante è sempre il recupero". E in Serbia diventa un poster
Anche se effettivamente volesse fermarsi, Kolarov da vero capitano è comunque deciso a passare sopra la stanchezza, soprattutto per la sua nazionale: "La Serbia viene prima di ogni cosa. Ogni tanto gli obiettivi personali vanno messi da parte" ha spiegato. E al quartier generale della sua nazionale, Aleks è diventato un poster. La sua immagine, come quella di altre leggende serbe (Stankovic, Milosevic, Mihajlovic, etc.), è appesa lungo i corridoi, con tanto di presenze a fianco. Kolarov è arrivato a 88, ma stando alle sue parole, il numero è destinato ad aumentare.
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