“L’inserimento dei nuovi acquisti è fallace”. "Penso che questa osservazione venga riferita solo ad Iturbe". Walter Sabatini si esprime senza troppi giri di parole e confermando quella prima osservazione, che il direttore sportivo non archivia semplicemente come 'luogo comune' ai microfoni di Roma Radio. Spesso, anzi quasi sempre, si introduce Juan Manuel Iturbe come l'acquisto più caro della Roma americana, come per dare maggior risalto al rendimento al di sotto delle aspettative dello stesso argentino. Ed altrettanto spesso passa in secondo piano quanto l'esterno ex Verona fosse conteso e richiesto da altri club, ai quali la Roma (Sabatini, per ridurre l'operazione ad un uomo solo) l'ha strappato battendo la nutrita concorrenza; ci si dimentica anche di quando Lionel Messi spese parole al miele per il giovane connazionale indicandolo come un ottimo giocatore e con un futuro importante, viste le sue qualità. "Mi assumo la responsabilità di quello che ho detto: domani rifaremmo la stessa operazione, con gli stessi costi", ha precisato Sabatini consapevole della scelta compiuta portando a Roma Iturbe. Nessun rimpianto, nessuna giustificazione, solo constatazioni quelle di Sabatini che sottolinea che "non si tiene conto del fatto che ha subito infortuni, che ha fatto pochi gol ma tutti importanti; inoltre subisce una quantità enorme di falli, non ricordo azioni in cui lui non abbia subito contatti". Ha segnato in Champions League, aprendo le marcature del 5-1 contro il CSKA, ha firmato anche la rete del 2-1 per la Roma allo Juventus Stadium, ma poi è stato bloccato dagli infortuni e quando gioca al primo o secondo tocco di palla, da dietro, viene spesso steso il che non gli permette di partire ed involarsi verso la porta avversaria. Il fatto di venire bloccato non appena riceve palla è sintomo del timore degli avversari che temono una sua partenza in velocità, sua principale qualità. "Cosa ha sbagliato Iturbe a Mosca ancora devo capirlo, oltre quella palla svirgolata in area", così Sabatini è tornato sulla gara di Mosca che considera non un pareggio ma una vera e propria sconfitta per come è maturato lo sventurato punteggio. "Conosciamo i nostri calciatori, come conosciamo lui - ha concluso il ds sul capitolo Iturbe - sappiamo aspettarlo e so che anche i nostri tifosi vorranno farlo".
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Fiducia Sabatini: “Iturbe? Acquisto che rifarei, aspettiamolo”. Torosidis: è lesione, Maicon si prepara per l’Inter
"Conosciamo i nostri calciatori, come conosciamo Iturbe. Sappiamo aspettarlo e so che anche i nostri tifosi vorranno farlo. Cosa ha sbagliato Iturbe a Mosca ancora devo capirlo, oltre quella palla svirgolata in area"
Morgan De Sanctis invece ha aspettato per fare chiarezza su una sua colpevolezza o meno sul gol incassato al 93' all'Arena Chimki. Ieri ha rettificato le parole dette nel post gara a caldo, ed oggi ha avuto modo di parlare faccia a faccia con i compagni e ritornare sull'accaduto. "Morgan è tornato sui suoi passi con grande senso di responsabilità, facendo una nota spontanea: non è comune un gesto del genere nel mondo del calcio", ha commentato Sabatini. Lo spogliatoio di Trigoria oggi è tornato ad accogliere gli uomini di Rudi Garcia che si sono allenati in mattinata per proseguire la preparazione in vista della gara casalinga contro l'Inter di Mancini.
La buona notizia proviene da Maicon che quest'oggi si è aggregato ai compagni per la seduta di allenamento. A tre giorni dalla gara e a due dalla rifinitura il terzino brasiliano migliora e si prepara per tornare in occasione della sfida che lo vedrà nei panni dell'ex di turno. Meno buone le notizie riguardanti Torosidis: lesione di primo grado al gemello esterno di destra, è quanto comunicato dalla società attraverso il bollettino medico. Il che significa niente Inter domenica, e l'inizio di un recupero che probabilmente terrà lontano dal campo il terzino greco fino alla pausa natalizia.
IL CAPITOLO STRIP SI CHIUDE CON L'IRONIA - “Una serata per il solo piacere di stare col gruppo. Per fortuna non ho bisogno di locali per fare altro“. Con queste parole, su Twitter, Marco Borriello ha messo una pietra su quanto emerso, grazie all'obiettivo fotografico di un portale scandalistico russo, nel post CSKA-Roma di martedì scorso. Anche Walter Sabatini è tornato sulla visita all'Egoist, ormai locale famoso, di Mosca: "Unirmi a quel gruppetto di calciatori?Il problema è che non avevo la tuta, altrimenti mi sarei aggregato anche io". Poi torna serio e specifica: "La squadra aveva un permesso per due ore, poi non siamo cerberi". Ed il sipario si chiude sulla nottata russa perchè, riproponendo la condivisibile chiosa del direttore sportivo: "Non credo sia un argomento interessante per la gente. Vorrei parlare di calcio".
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