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Falcao: “I quarti di Champions un risultato importante, ma la mia Roma era più genuina”

L'ottavo re al quotidiano spagnolo AS: "Il rigore contro il Liverpool non lo avrei tirato, anche senza dolore. Il Barça mi ha sorpreso con il 4-4-2"

Redazione

Lui c'era quando la Roma perse la finale di Champions contro il Liverpool. Non sarà una finale, ma per i giallorossi è il giorno di una delle vette più alte in Europa della sua storia. Paulo Roberto Falcao, l'ottavo re di Roma, è stato intervistato dal quotidiano spagnolo AS. Tema principale, neanche a dirlo, il ritorno dei quarti contro il Barcellona: Ho visto la Roma varie volte quest’anno e aver raggiunto i quarti di Champions è un risultato importante per la sua storia. Però è una squadra diversa dalla mia. Le circostanze economiche sono cambiate, ora girano molti più soldi di un tempo. Mi piace dire che la Roma in cui giocavo io era genuina. Aveva giocatori come Conti e Cerezo e attaccanti come Graziani e Pruzzo. Vincemmo lo Scudetto nel 1983 e l’anno dopo arrivammo in finale di Coppa dei Campioni contro il Liverpool. Quella volta non vincemmo perché ci furono vari problemi, non so se la città fosse pronta per un successo così. In fondo, quella era una società che non era mai arrivata a giocarsi una finale e poi di fronte c’era il Liverpool, una squadra forte, con qualità e maggiore esperienza rispetto a noi. Io poi non stavo bene, aveva avuto problemi al ginocchio e dopo aver parlato con Liedholm decisi di scendere in campo con delle infiltrazioni. I rigori? Non sono mai stato rigorista e non aveva avuto esperienze positive in passato. Non avrei potuto calciare per il dolore ma in ogni caso non lo avrei fatto. Il Barcellona? Una grandissima squadra; nell’ultima partita di Champions che ho visto mi ha sorpreso molto il loro schema tattico e lo schieramento 4-4-2 non abituale. Da allenatore mi interesso molto agli schemi e alla disposizione in campo e quella del Barcellona non si vede spesso. Poi chiaramente parliamo di una società che da anni è abituata a restare in cima. Un giocatore che mi somiglia? Non mi è mai piaciuto fare dei paragoni tra calciatori di epoche diverse, io ero uno che giocava da un’area all’altra. Ma Andres Iniesta mi sembra un centrocampista favoloso. È tra i migliori al mondo, anche se non somiglia affatto a me”.