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Dzeko: “Orgoglioso di essere il capitano dopo Totti e De Rossi. Giusto finire il campionato”

LaPresse

Il bosniaco: "Mi sentivo capitano anche prima di avere la fascia al braccio. Noi giocatori siamo a disposizione della nostra società in questo momento delicato"

Redazione

Edin Dzeko, attaccante della Roma, ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Sky Sport. Queste le sue parole:

Roma Cares è sempre molto attiva. Anche questo ti fa capire che la tua scelta di restare è stata giusta?

Io la scelta giusta l'ho fatta, non era difficile. Però adesso ancora di più sono orgoglioso di far parte di questa società perché in questo momento di difficoltà aiuta i tifosi e le persone che ne hanno bisogno. Noi giocatori siamo a disposizione della nostra società e cerchiamo di aiutare in tutti i modi.

Com'è fare il padre a tempo pieno?

Ovviamente non sono mai stato così tanto tempo a casa, però sono contento per i miei figli. L'unica cosa positiva è stare a casa, vedo i miei bambini molto contenti.

Il 3 maggio dovrebbero ripartire gli allenamenti. Cosa ne pensi?

E' una cosa molto delicata. Sicuramente la cosa più importante è la salute delle gente e di tutti noi. Lo sport non è in prima fil ora, tutti noi lo amiamo ed è parte delle nostre vite. Ma quando la situazione si calmerà è giusto finire il campionato, è giusto per tutti.

Ami Sarajevo, ma quando non sei a Roma cosa ti manca di Roma?

E' un amore infinito quello per Sarajevo. A Roma mi mancherebbe la casa dove abitiamo. La nostra figlia quando partiamo e torniamo a Sarajevo ci chiede sempre "Quando torniamo a casa" e noi gli rispondiamo che siamo a casa qui a Sarajevo, ma lei dice "No casa nostra è a Roma". Casa per me è dove crescono i nostri figli.

Da qualche mese sei capitano della Roma. Ti sentivi capitano già da prima?

Negli ultimi mesi al Wolfsburg lo ero stato, poi sono andato al City. Da qualche anno lo sono anche della mia Nazionale. Essere il capitano dopo Totti e De Rossi è un orgoglio. Essere il capitano di questa società meravigliosa è importante, anche prima mi sentivo come uno dei capitani. Tutte le squadre hanno più capitani, ci sono i leader della squadra anche fuori e dentro il campo che non hanno la fascia al braccio.