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DiBenedetto-style: “Inizia una nuova era”

Redazione

(repubblica.it – M.Pinci) In una cornice mediatica d’eccezione (quasi duecento giornalisti accreditati), ha finalmente parlato il proprietario americano della Roma, Thomas di Benedetto.

(repubblica.it - M.Pinci) In una cornice mediatica d'eccezione (quasi duecento giornalisti accreditati), ha finalmente parlato il proprietario americano della Roma, Thomas di Benedetto.

Queste le sue prime dichiarazioni: "E' un piacere infinito essere qui. Grazie a Cappelli ed Unicredit per aver lavorato con noi in maniera così stretta e per aver nominato un nuovo organigramma con Fenucci, Sabatini e Luis Enrique".

"GRAZIE ALLA FAMIGLIA SENSI" - Parole di ringraziamento sia per chi c'era prima, come la famiglia Sensi. "E' stato fondamentale in questo progetto la capacità di credere di poter raggiungere certi obiettivi. Grazie alla squadra che ho appena conosciuto ed alla famiglia Sensi che mi ha preceduto. Sta per iniziare una nuova era, una nuova era che cambierà il modo di fare calcio, con un'ambizione ed un sogno che credo sia condiviso anche dai tifosi. Questo sogno richiederà del tempo per concretizzarsi, ma noi lavoreremo costantemente cercando di dare il massimo. Questo sogno è poter sviluppare una nuova cultura e insieme una squadra che possa dare il meglio di sè".

"TOTTI E' IL PIU' GRANDE, MA PUNTIAMO SUI GIOVANI" - Riguardo agli obiettivi per l'immediato, 'Mister Tom' è stato chiaro: "Speriamo di poter vincere il campionato prima possibile". Grandi elogi sono stati riservati al capitano Francesco Totti, che ieri aveva espresso qualche dubbio sulla nuova gestione. "E' il più grande giocatore che abbiamo, che ci sia mai stato nella Roma e forse in Italia. E' un vincente, è un campione che vuole vincere ed anche noi vogliamo vincere. Ma Roma non è stata costruita in un giorno - prosegue Di Benedetto - ed allora i dirigenti faranno il massimo per mettere in campo la squadra migliore. Il nostro obiettivo primario è quello che succede sul campo. Nelle prossime settimane avremo un quadro più chiaro sul futuro della squadra. Stiamo seguendo giovani calciatori: puntiamo sui giovani, anche se sappiamo che possono sbagliare. Tuttavia la priorità è creare il miglior team di management possibile: comincia tutto da qui e questo si può già intuire dalle azioni che abbiamo intrapreso".

"BUDGET FLESSIBILE" - Quale sarà il budget della nuova società per allestire una squadra competitiva e possibilmente vincente? "L'obiettivo è dare flessibilità per poter mettere assieme diversi giocatori che Sabatini e l'allenatore hanno richiesto. Noi abbiamo avuto un approccio professionale sulle richieste: le decisioni sui giocatori non le prenderemo noi, ma dai manager che abbiamo messo in organigramma, quindi Baldini (durante la conferenza è arrivato il comunicato ufficiale della Football Association, nel quale si conferma l'addio di Franco Baldini al termine delle qualificazioni per Euro 2012, in ottobre, ndr), Sabatini e l'allenatore. Loro - continua Di Benedetto - si rivolgono a noi per la parte economica, ma cercheremo di prendere le decisioni in base alle loro richieste. Certo i giocatori che prenderemo dovranno adattarsi al gioco della squadra".

PROBLEMA STADIO - Il neo patron giallorosso ha poi affontato la spinosa questione relativa ad un eventuale nuovo stadio, rimandando qualsiasi decisione a dopo l'incontro con il Coni. "Ci incontreremo presto con i funzionari del Coni e poi prenderemo le decisioni giuste. Noi abbiamo molta esperienza nel progetto che riguarda lo stadio e soprattutto esperienza su come sviluppare i progetti su questo aspetto". L'aspetto che però DiBenedetto intende sviluppare maggiormente è un altro. "Uno dei settori che negli Usa è fondamentale è il marketing e noi abbiamo diverse persone che hanno esperienza di questo. Su marketing e sponsorship ci rivolgeremo a loro per sviluppare questo settore, anche per quel che riguarda la crescita della Roma. E per lo sviluppo dei media abbiamo una società che sviluppa 'social media', abbiamo grande esperienza in questo ed abbiamo anche già lavorato in Italia, per il Vaticano e per altre istituzioni."

"DE ROSSI RESTA CON NOI" - Sulle voci che vogliono Daniele De Rossi in procinto di lasciare la Roma, dalle parole del proprietario giallorosso, emerge la volontà di confermare i due romani, Totti e De Rossi, per la Roma del futuro. Su 'Capitan Futuro': "Rinnovo del contratto di De Rossi? Noi ammiriamo la sua capacità e vorremmo fermamente che lui rimanesse qui. D'altronde lui viene da qui, da questa squadra. Lavoreremo con lui in maniera professionale per far sì che questo avvenga".

LUIS ENRIQUE: "GRAZIE PER LA SCELTA" - Dopo le dichiarazioni di Di Benedetto, tocca al tecnico Luis Enrique prendere la parola, iniziando con una battuta che fa capire le sue intenzioni. "Buongiorno a tutti. Il mio italiano è molto brutto ma sarà migliore tra due mesi, due anni, non so ancora. Grazie alla società per avermi scelto". Il neo allenatore della Roma si è presentato così, seduto accanto al neo proprietario Thomas DiBenedetto, mettendo in chiaro il suo modo di vedere il calcio. "Io voglio un calcio d'attacco e che i tifosi della Roma si divertano. Mi piace attaccare, mi piace il gioco di qualità e mi piace impressionare i tifosi. La Roma mi ha scelto per questo. Vedremo se i risultati ci daranno ragione". L'ex attaccante del Barcellona si dice in linea con la voglia di innovazione messa in atto dalla nuova proprietà. "Credo che quando la Roma ha deciso di mettere sotto contratto un allenatore e uno staff giovane lo ha fatto per avere un gruppo giovane per idee e gioco. Abbiamo bisogno di giocatori di livello, di qualche rinforzo". Grande fiducia in Walter Sabatini per tutte le operazioni di mercato, come ad esempio per il portiere. "Kameni? So che stiamo lavorando forte, ma non ho avuto la conferma. Chiunque sia, Kameni oppure Stekelenburg sarà un'attrattiva importante". Non può mancare un riferimento a Pep Guardiola, ex compagno di squadra e suo principale sponsor presso la dirigenza giallorossa. 'Il paragone con Guardiola piace ai giornalisti, lo capisco. Ma io sono lontano dai successi di Guardiola e da quello che lui rappresenta. Non vengo qui per portare il modello del Barcellona''.