Corsi e ricorsi storici. La Roma si sporge per guardare indietro, poi si rimette a correre per cambiare il destino. Ad aprire la strada c'è Di Francesco, che con il Sassuolo in questo periodo dell'anno ha sempre spiccato il volo. Inizia da Udine il mese di fuoco che può, e deve dare un senso alla stagione. Sette partite, (2 di Champions e 5 di campionato), dalle quali passa il futuro dei giallorossi. Nessun trofeo in palio, ancora no. Per quelli si dovrà aspettare la prossima stagione, che può assumere contorni diversi con il quarto posto in tasca e il passaggio del turno in Europa, che vogliono dire tanti milioni da investire nella squadra che verrà.
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Di Francesco spera nell’effetto Sassuolo per far volare la Roma
Un anno fa le sconfitte con Lazio, Napoli e Lione che hanno rovinato la stagione. Quest'anno alla guida dei giallorossi c'è il pescarese, che in questo periodo dell'anno con i neroverdi ha sempre aumentato la media punti
DA UDINE A CROTONE - Sette tappe prima della sosta di marzo. Si parte dall'Udinese, domani alle 15. All'andata non ci fu partita, ma con Oddo i friulani hanno una marcia in più e l'impegno Champions può distrarre. L'insidia più grande sta proprio li; martedì si vola a Kharkiv per sfidare lo Shakhtar di Fonseca e Bernard, nella prima delle due sfide che può essere già decisiva. Domenica invece ci sarà il Milan, tra le più in forma in questo momento e, 6 giorni dopo, la trasferta al San Paolo con il Napoli. E' questa la partita più complicata di questo mese di fuoco. Per restare attaccata al treno Champions, la Roma non potrà prescindere poi dai 3 punti con Torino (in casa) e Crotone. In mezzo, il ritorno con gli ucraini, in un Olimpico che rivedremo forse pieno e agguerrito. L'obiettivo è superare quota 50 mila presenze, ma tutto dipenderà dalla gara d'andata.
LA PAURA E LA SPERANZA - A sorreggere i sogni di gloria di Di Francesco un dato confortante. In ogni stagione di Serie A con il Sassuolo, la media punti della sua squadra è sempre aumentata da questo momento in poi. Da 1,2 a 1,4 nella prima stagione (2013-2014, togliendo le 5 sconfitte targate Malesani), da 1,08 a 1,73 quella dopo, da 1,4 a 2 punti di media nella stagione della qualificazione in Europa League e da 1,17 a 1,26 nella scorsa e ultima in neroverde. Riavvolgendo il nastro, in casa Roma è impossibile non ripensare alla scorsa stagione e in particolare a questo spezzone dell'anno. L'illusione Villarreal, la grande partita a San Siro con l'Inter, poi il buio. Dieci giorni che hanno deciso in negativo la stagione della squadra che era di Spalletti, fino a quel momento ancora in corsa per tutte e 3 le competizioni. Tre partite e tre sconfitte pesantissime: prima la Lazio nel derby d'andata della semifinale di Coppa Italia, poi il Napoli in casa in campionato, e per finire l'assurdo 4-2 subito a Lione. Dalle stelle alle stalle in un battito di ciglio. Chi ha provato a darsi una spiegazione ha parlato di rosa corta e, quindi, stanchezza. Un'eventualità di cui il pescarese non vuole sentir parlare. Ecco che torna quindi di moda il turnover che ha fatto volare i giallorossi a inizio campionato. E' questo il segreto "per tornare a essere quelli di prima". Parola di Di Francesco.
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