Al termine del match vinto dalla Roma sul Sassuolo per uno a zero, il tecnico giallorosso EusebioDiFrancesco è intervenuto ai microfoni dei giornalisti.
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Di Francesco: “Siamo cresciuti ma non basta. Adesso con Monchi per non sbagliare il mercato”
Le parole del tecnico giallorosso al termine del match tra Roma e Sassuolo: "Alisson è il nostro portiere e sono felice di tenermelo. Spero possa rimanere"
DI FRANCESCO A PREMIUM
Dodicesima vittoria in trasferta e miglior difesa in trasferta.
Siamo la seconda miglior difesa del campionato, dobbiamo fare di più in attacco. Abbiamo fatto meno di quello che potevamo fare.
Nella testa è scattato il meccanismo di scegliere la Champions?
No, nella mia testa non è stato così. Si deve restare sempre competitivi, il turnover è obbligato quando giochi tante partite. Dovremo essere bravi a mettere dentro i giocatori giusti. La mentalità a Trigoria è cambiata.
Su Lazio-Inter?
La Lazio ha fatto un grande campionato, avrebbero meritato entrambe, l'Inter ha sfruttato l'occasione da grande squadra qual è.
Dove dovete crescere?
Nella gestione della partita, nella capacità di andare più in verticale. Migliorare determinate azioni, a volte restiamo scoperti, dobbiamo leggere meglio determinate situazioni. Il prossimo anno saremo avvantaggiati, tanti giocatori conoscono meglio il mio gioco e io conosco meglio loro.
A gennaio cosa è successo?
Tanti fattori importanti, tutto ci fa crescere. Ora guardo avanti, siamo cresciuti ma non basta. Ora vogliamo andare avanti, questo è l'obiettivo.
Alisson?
E' il nostro portiere e sono felice di tenermelo. Spero possa rimanere.
Con che spirito si riparte?
Fare di più e migliorarsi. Il campo darà le risposte giuste lasciando dietro le chiacchiere, dobbiamo lavorare meglio e di più.
DI FRANCESCO SKY
La Roma stasera è stata perfetta. Lei invece ha avuto qualche difficoltà...
Ho sbagliato solo la panchina. Nell'emozione iniziale di ritornare in questo stadio e in questa città mi sono sbagliato, ma ho recuperato subito.
Sul piano mentale?
Ottima mentalità. Siamo partiti molto bene, anche se poi siamo calati e il Sassuolo è entrato in partita. Alla fine abbiamo portato a casa questa vittoria che ci è servita a prendere il terzo posto.
Lazio-Inter?
Non avevo grande interesse in questa partita, sapevo solo che la Lazio stava vincendo e poi è stata recuperata. L'Inter alla fine ha meritato questa Champions, ma la Lazio ha fatto un ottimo campionato.
Come valuta la stagione della Roma?
Abbiamo fatto un'ottima stagione. In Champions abbiamo abbandonato in semifinale il sogno di andare a Kiev e in campionato non abbiamo fatto così tanto bene ma alla fine abbiamo raggiunto il terzo posto.
Adesso il mercato.
Dovremo essere bravi. Si dovrà sbagliare il meno possibile, per questo in queste settimane ci butteremo con il direttore Monchi sul mercato per capire quali saranno le nostre prossime mosse.
DI FRANCESCO A ROMA TV
Alla Roma bastava un punto per arrivare terza, è venuta qui e ha vinto. È cambiata la mentalità?
Bisogna sempre giocare per vincere, se fossimo venuti qui accontentandoci del pareggio avremmo avuto più filo da torcere ancora. Hanno due attaccanti bravi con gamba e qualità, ma la squadra voleva la vittoria anche se non era facile mantenerli cattivi e concentrati in settimana.
Cosa dovrà cambiare all’Olimpico?
Avere maggiore continuità, difendere meglio anche se abbiamo finito con la seconda difesa. Siamo mancati nel concretizzare le occasioni, anche non facendo benissimo si possono portare a casa risultati positivi. Certe partite vanno portate a casa anche quando non sei al massimo.
Cosa ci vuole per concretizzare di più?
È mancata qualità davanti al portiere, dobbiamo migliorare. Bisogna alzare l’asticella dal punto di vista tecnico, ma si è creata una giusta mentalità, crescente. Abbiamo avuto un momento troppo lungo di flessione, ma l’ultimo periodo ha dato grande consapevolezza. La base sono gli allenamenti.
Riesci a spiegarci quel momento negativo?
Anche la voglia, il desiderio e la foga di portare a casa il risultato è un errore. Dopo abbiamo trovato l’equilibrio, cioè capire che ci sono momenti in cui non puoi essere al top fisicamente. Anche io devo capire che si possono portare a casa partite aggredendo meno, non sempre stando nella metà campo offensiva quando non ci sei fisicamente.
Fuori casa 42 punti, in casa 35.
È una cosa strana, fuori casa abbiamo trovato maggior equilibrio e non so perché. In casa a volte volevamo a tutti i costi il risultato e con troppa fretta. Poi non riesci a rimediare perché ti innervosisci, siamo stati frenetici e poco equilibrati nel cercare di ribaltare i risultati.
È anche perché le squadre in casa si chiudono?
CI succede anche fuori che le squadre si chiudano. Nelle partite in casa abbiamo commesso errori di troppo, anche individuali. Anche oggi ci è capitato, quando non sei concentrato al massimo ti succede. Oggi non eravamo brillantissimi e dovevamo prenderci qualche metro in più d’anticipo e l’abbiamo fatto.
Come si immagina la prossima Roma? Una squadra più solida e fisica o più agile e che cambi passo?
La fisicità non va persa, è importante per competere in Serie A e in Europa. Si può mettere dentro giocatori che abbiano l’uno contro uno e la rapidità. Siamo la squadra che con l’Atalanta fa più dribbling. Si può migliorare nella qualità, nel passaggio filtrante, nella tecnica: anche con i ragazzi che ho si allena con l’allenamento.
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