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De Rossi e la nuova difesa a “tre e mezzo”: ecco come ha rivoluzionato le fasce

De Rossi e la nuova difesa a “tre e mezzo”: ecco come ha rivoluzionato le fasce - immagine 1
Daniele ha preso spunto dall'idea tattica di Spalletti suo mentore, oggi c.t della Nazionale. Per liberare Dybala diventano fondamentali i movimenti di Karsdorp e Cristante. Ottimo anche l'esordio di Angeliño
Marco Di Cola
Marco Di Cola Collaboratore 

"Ricordati che devi crossare", "Sisì ora me lo segno, non vi preoccupate". Questo l' ipotetico scambio di battute, non tra il parroco e Massimo Troisi nel celeberrimo film "Non ci resta che piangere", bensì quello tra José Mourinho e i suoi esterni (allora) di centrocampo. Poche soluzione, poche idee e soprattutto poca voglia di incidere. Da quando è arrivato Daniele De Rossi invece, le corsie laterali della Roma sono tornate su buoni livelli. Il lavoro da fare è ancora molto ma già nelle prime tre uscite i segnali sono stati più che incoraggianti anche grazie al nuovo abito che DDR ha cucito addosso alla squadra. Non più una difesa a 5 (3+2) ma una difesa a "tre e mezzo" di marcato stampo spallettiano, uno dei mentori di Daniele. Il c.t della Nazionale nella stagione 16/17 (quella del record di punti) aveva adottato questo sistema tattico soprattutto per sfruttare al meglio le capacità offensive di Alessandro Florenzi che non era un semplice terzino ma aveva la licenza di sganciarsi aiutando il reparto offensivo allora composto da Dzeko, Totti e Salah. Per De Rossi però la necessità è un'altra, ovvero garantire totale (o quasi) libertà a Paulo Dybala. L'argentino parte largo sulla corsia di destra ma in realtà lo si trova quasi sempre più accentrato a dialogare nello stretto con Lukaku e Pellegrini. Ecco perché sta diventando sempre più importante il ruolo di Karsdorp, anche ieri in difficoltà in fase difensiva ma molto più propositivo in quella offensiva. E se si perde palla? Nessun problema, lo ha spiegato lo stesso l'allenatore a fine partita confessando i compiti da "terzino" affidati al tuttologo Cristante che deve coprire quella porzione di campo lasciata scoperta dall'avanzata di Karsdorp e dall'accentramento della Joya.

De Rossi e la nuova difesa a “tre e mezzo”: ecco come ha rivoluzionato le fasce- immagine 2

La corsia sinistra

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Particolare attenzione la meritano anche i dirimpettai, ovvero Angeliño e Stephan El Shaarawy. Il secondo, schierato da esterno offensivo e non più da pendolino a tutta fascia, è in grado di incidere sia nell'uno contro uno che nel dialogo nello stretto (vedi il gol di Dybala), ma grazie soprattutto al lavoro di Mourinho, ha sviluppato anche un'intelligenza tattica tale da permettergli di  essere sempre attento alle marcature preventive. Menzione speciale per il neo arrivato che ieri è uscito con i crampi dato che non scendeva in campo da metà dicembre nel match di Champions League tra Galatasaray e Copenaghen. Eleganza, verticalità ma soprattutto qualità tanto che, quando nel primo tempo è andato alla bandierina per battere un angolo, è stato acclamato come un profeta. In 58 minuti ha mostrato che sì, anche un terzino della Roma può crossare e farlo bene come nell'occasione del palo di Cristante. Lukaku prima o poi ringrazierà.

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