(di R.Renga - RadioRadioBlog) Daniele De Rossi come Francesco Totti, di cui indosserà la fascia quando il capitano di oggi cederà il passo a quello di domani. La Roma scrive un’altra pagina romantica: mai ha lasciato andare i suoi calciatori migliori.
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De Rossi come Totti. I romani non se ne vanno da quì
(di R.Renga – RadioRadioBlog) Daniele De Rossi come Francesco Totti, di cui indosserà la fascia quando il capitano di oggi cederà il passo a quello di domani. La Roma scrive un’altra pagina romantica: mai ha lasciato andare i suoi...
I cittadini romani rimangono nella città in cui nascono. I calciatori pure. De Rossi guadagnerà bene, come si sa, ma avrebbe guadagnato meglio da altre parti, tanto che, volendo sintetizzare, si può dire che Daniele ha lasciato per strada almeno due milioni all’anno, che moltiplicati per cinque fanno dieci, ossia venti miliardi delle lirette di una volta.
Un regalo alla società? Potremmo dirlo, ma forse non sarebbe giusto. De Rossi ha fatto la scelta che voleva: restare a Roma, dove vivono la bambina e i genitori, restare in questa squadra che è sua, muoversi e giocare in un ambiente ideale, inseguire Francesco Totti, il migliore romanista di tutti i tempi. Non bisogna tralasciare il rapporto con Luis, che gli ha trovato un ruolo (terzo difensore e regista) che gli si addice in modo particolare. E non va dimenticato l’intervento a gamba tesa di Pallotta: non voleva passare per l’azionista che si lasciava scappare a parametro zero il capitano di domani. Ne trae vantaggio la Roma, che di uno come De Rossi non poteva fare a meno.
I tifosi adesso respirano, avendo temuto il peggio. Avevano dimenticato il passato, anche quello recente: Totti e De Rossi non erano stati nella Roma sin qui? E perchè mai uno dei due doveva abbandonare la barca? Non c’è clausola e questo è un bellissimo e positivo segnale. Ci fosse stata, questa storia sarebbe andata avanti sino alla fine della stagione. Con evidenti danni per la squadra e per il giocatore, che avrà adesso meno pensieri per la testa e potrà dedicarsi anima, corpo, cuore e scarpini alla squadra che preferisce e che l’ha portato sin qui a un mondiale, a questo contratto, alla fama. Gli manca lo scudetto, che Totti invece ha raggiunto: bisognerà porci rimedio. Ingaggio alto, si è detto.
Cinque e cinque più bonus. Sei all’anno. Molti soldi, ma qui parliamo di calcio, non di un mondo vero. Tutti quelli che abitano in questo strambo pianeta raggiungono vette economiche impensabili altrove. E va ricordato, a quanti potrebbero adesso criticare il giocatore, che già quest’anno, De Rossi toccava i cinque e due. Va a prendere più, ma non la montagna di sterline che gli promettevano a Manchester, dove piove, fa freddo e non c’è Campo dei Fiori.
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