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Da Villar di lusso a riserva. E ora la Roma pensa a un regista per Sarri

LaPresse

Il calo del numero 14 è evidente. Tiago Pinto dovrà capire se continuare a puntare forte sullo spagnolo oppure non fidarsi, scegliendo un nuovo padrone del centrocampo. Il rinnovo è in progetto, ma non è prioritario

Francesco Balzani

Sarà per quella gloriosa maglia 14 che porta sulle spalle, sarà perché in quel ruolo negli anni si sono fatti amare Di Bartolomei, Giannini, De Rossi, Pizarro o Pjanic. Ma da Gonzalo Villar, dopo l’ottimo inizio stagione, tutti quanti ci aspettavamo qualcosa di più. Lo spagnolo sta vivendo una chiara involuzione in una stagione che resta ancora più che positiva per lui. Contro l’Atalanta ha giocato forse la sua peggior partita del 2021 ma i segnali di un abbassamento delle prestazioni arrivano da lontano: con Milan, Parma e Bologna infatti il copione è stato lo stesso. Troppi i palloni persi sulla sua trequarti (ricordate la strigliata di Pellegrini contro gli emiliani?), poco l’apporto in fase di costruzione. Se ne è accorto pure Fonseca che, quando ha tutti a disposizione, lo fa scalare ormai come prima scelta del reparto in panchina alle spalle di Diawara (squalificato ieri) e Veretout. E forse con Smalling a disposizione scalerebbe ancora dietro a Cristante. E’ accaduto con l’Ajax, accadrà pure a Manchester. Riposti i paragoni blasfemi (esterni) con Iniesta, Gonzalo ha conosciuto una delle facce decisive del successo. Quella che riguarda la continuità. Villar si era tolto lo zaino dalla schiena dopo il primo periodo di Erasmus romano diventando l’icona di un calcio indie rock. Con la faccia da protagonista di una pellicola di Cédric Klapisch ha conquistato tanti (quasi tutti) fuori e dentro il campo. Era cresciuto di colpo in estate sia fisicamente sia mentalmente tanto da conquistare la maglia da titolare inamovibile al fianco di Veretout. Le lezioni impartite in alcuni big match dai compagni più esperti, però, lo devono convincere che il periodo di studio deve durare tutta la vita.

Calo Villar: i numeri di una stagione in altalena

A vedere i numeri relativi a gol (zero), assist (uno) e tiri in porta verrebbe da chiedersi il motivo di tanti elogi. Ma chi non si ferma alla fredda esposizione delle statistiche sa quanto Villar può essere importante per la manovra romanista e quando lo è stato soprattutto nel girone d’andata. Decisamente più di quanto ci si aspettava a fine gennaio quando l’ex ds Petrachi lo prelevò dall’Elche in serie B spagnola per 4 milioni e poco più. Oggi Villar ne vale almeno cinque volte tanto. Nella rosa è uno tra i migliori nel lavoro di protezione palla dalla pressione nelle zone più centrali e pericolose del campo. Una dote che lo ha portato a diventare un idolo dei tifosi che di lui hanno apprezzato anche le parole d’amore spese per la Roma in più di un’intervista e la grande professionalità dimostrata anche fuori dal campo (è uno tutto casa e pallone per intenderci) anche se gli si è stato fatto notare di essere meno “avventato” sui social. Tanti elogi, forse troppi. Perché è vero che non un 20enne ma è pur vero che un anno fa era quasi un perfetto sconosciuto. Così da marzo ha giocato poco, e male. Amadou Diawara lo ha affiancato e superato garantendo alla Roma maggior equilibrio e quella verticalità che Villar ancora non ha nelle corde. Il rinnovo del suo contratto, che scade nel 2024, non è al momento prioritario ma Tiago Pinto, dopo che avrà sistemato alcune urgenze, se ne dovrà occupare.

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Calciomercato, alla Roma serve un regista?

Il dilemma sul futuro resta. Alla Roma basta Villar in una posizione delicata come quello del regista? L’eventuale arrivo di Sarri, infatti, mette al centro del gioco proprio quel ruolo che ha fatto le fortune di Jorginho e Valdifiori con l’ex tecnico di Napoli e Empoli in panchina. Nella rosa quel ruolo potrebbe ricoprirlo torto collo pure Pellegrini oppure Diawara che però proprio con Sarri a Napoli non trovò molto spazio. Oltre alla punta e al portiere, quindi, Tiago Pinto potrebbe essere costretto a metter mano pure a centrocampo. Convince Teun Koopmeiners dell’Az Alkmaar, capitano dell’under 21 olandese e in grado di ricoprire più ruoli tra cui quello di gestore delle strategie di centrocampo. I contatti sono stati confermati visto che un intermediario ne ha parlato proprio con Pinto qualche settimana fa. Il prezzo non è troppo elevato (20 milioni), lo stipendio nemmeno. Non una certezza ma un buon paracadute nel caso in cui Villar dovesse necessitare di più tempo per crescere. Decisamente più di garanzia sarebbe Manuel Locatelli che potrebbe lasciare il Sassuolo dopo due ottime annate. Regista puro e futuro della Nazionale l’ex milanista costa però 40 milioni. Una cifra che potrebbe essere abbassata dall’inserimento di qualche contropartita giovane sempre gradita a Carnevali (vedi gli esempi di Politano, Frattesi, Pellegrini o Antei).