Il termine “sorpresa” spesso viene abbinato a qualcosa di positivo, ma non sempre è così. Sorprendere, per Spalletti, spesso porta a pentirsi di aver abbandonato la strada vecchia per una via sconosciuta proprio nell’attimo in cui arriva un bivio importante. E’ accaduto quest’anno nel preliminare di Champions contro il Porto poi nella pesantissima sconfitta contro la Juventus nella gara che poteva accorciare il gap tra la prima e la seconda in classifica. E’ avvenuto ieri a Genova contro la Sampdoria che potrebbe aver scritto la parola fine ai sogni scudetti proprio come avvenne nel 2010. E se nel corso della stagione Spalletti è riuscito ad apportare delle modifiche - tattiche e psicologiche - alla squadra, in queste tre partite determinanti ha rischiato delle soluzioni che non hanno portato gli effetti sperati.
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Da De Rossi centrale a Gerson e Vermaelen. Quando le sorprese di Spalletti lasciano l’amaro in bocca
Il preliminare contro il Porto, la sfida allo Juventus Stadium e il disastro di Marassi: alcune mosse sorprendenti del tecnico giallorosso hanno portato a pesanti sconfitte in momenti importanti della stagione
PORTO - Il 23 agosto la Roma è stata già costretta a dire addio alla Champions League, perdendo nella gara di ritorno il preliminare contro il Porto. Critiche alla squadra che aveva buttato la qualificazione sul campo, ma qualche dubbio anche sulla formazione schierata in campo da Spalletti. Aveva fatto discutere infatti la posizione di De Rossi, abbassato a difensore centrale e preferito a Fazio, rimasto in panchina. Problemi di ruolo e nel controllare le incursioni degli attaccanti portoghesi, poi al 40' il romanista si era anche fatto espellere per una brutta entrata su Maxi Pereira che aveva lasciato i suoi in dieci per il resto della partita, con la squadra sotto di un gol. Poi arriverà anche l’espulsione di Emerson Palmieri, altro cambio sorprendente e rivedibile. Un cartellino rosso che era costato a Capitan Futuro la fascia per diverse settimane, prima di tornare ai suoi livelli. A centrocampo ovviamente.
JUVENTUS - La sorpresa, in negativo, più grossa arriva allo Juventus Stadium nella partita più attesa dell’anno. Nello scontro che poteva determinare un riavvicinamento dei giallorossi alla vetta e un conseguente rilancio della stagione visti poi gli stop dei bianconeri. Spalletti decide di tenere fuori Salah ed El Shaarawy e di schierare come esterno Gerson che fin lì aveva giocato solo qualche spezzone, peraltro nel ruolo di regista o trequartista centrale. Una mossa che sarebbe servita sì per bloccare le le spinte offensive di Alex Sandro, ma che di fatto ha tolto un uomo in attacco ai giallorossi schiacciando la manovra della Roma. A inizio ripresa Gerson è rimasto negli spogliatoi. E non giocò più.
SAMPDORIA - Altra mossa a sorpresa quella di ieri pomeriggio, quando i tifosi giallorossi hanno scoperto nell’undici titolare Thomas Vermaelen al posto di Manolas. Il belga fino a quel momento era sceso in campo da titolare solo 4 volte, e la Roma aveva incassato 6 gol. Le sue condizioni non ancora al top, ma soprattutto l’affiatamento della neonata difesa a tre col greco, Ruediger e Fazio l’avevano tenuto in naftalina. Proprio quando Spalletti aveva trovato l’amalgama però ecco la distruzione a sorpresa con la giustificazione di volere uno “col piede buono” da quella parte e nonostante in Genoa-Roma al posto dell’infortunato Manolas avesse giocato Juan Jesus. Di buono nella prestazione di Vermaelen non c’è stato nulla. Il rendimento dell'ex Barça è stato disastroso: errore sul primo e sul secondo gol, e una gara sempre all'inseguimento dello scatenato e rapido Muriel. Colpevole - ma non solo lui - nei primi due gol blucerchiati, la velocità e la grinta di Manolas sarebbero potuti servire per 'addomesticare' il colombiano; ma Spalletti è anche questo: genio, sregolatezza e imprevedibilità.
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