Bryan Cristante ha parlato alla vigilia della sfida tra l'Italia e la Germania insieme al tecnico della Nazionale Roberto Mancini. Ecco le sue parole:
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Cristante: “Fa sempre piacere l’interesse sul mercato, dopo la Nazionale vedremo”
Le parole del centrocampista giallorosso sul suo futuro alla viglia della sfida con la Germania
CRISTANTE A SKY
Forse l'aspetto morale vi può far ripartire meglio? "Sì, può darci una grossa mano. Ma va preso come un torneo di ricostruzione, ci vuole un po' di pazienza. Penso che il mister proverà anche i giocatori più giovani. Ci dà una mano per costruire il percorso più importante, cioè le qualificazioni".
Ti lusinga il fatto che molte squadre pensano a te o vuoi pensare solo alla Nazionale o all'anno con la Roma? "Fa sempre piacere, ma sono concentrato sulla Nazionale e sul finale di stagione. Dopo la Nazionale, vedremo il da farsi".
CRISTANTE IN CONFERENZA STAMPA
Hai giocato 66 minuti a Wembley con l’Inghilterra: cosa è successo in 11 mesi? "C’è stata una grossissima delusione in mezzo e non volendo ce la siamo portata dietro con l’Argentina. Bisogna sempre resettare, ma non è facile, siamo arrivati più scarichi rispetto a loro che preparano il Mondiale. La differenza è stata quella".
Che carico e voglia avete per domani? "Abbiamo voglia di ripartire, sono partite difficili ma sappiamo di essere un’ottima squadra. Lavoriamo sempre al massimo e molto bene, si tratta solo di ritrovare la chimica durante la partita che ci aveva contraddistinto. È tutto lì".
Siamo in grado ora di cambiare modo di giocare? Magari meno tecnici e più fisici, a pressare.
"Tutto è possibile, abbiamo giocatori forti e non siamo gli ultimi arrivati. Vediamo come il mister imposterà la partita, possiamo giocare n maniera diversa, essere più fisici o ancora tecnici. Ora inizieremo a lavorare su questo percorso, per arrivare al meglio all’Europeo".
Si è discusso molto sulla questione Conference e di come è stata accolta: secondo te cosa dobbiamo aspettarci dalla Roma della prossima stagione? Questo successo cosa può essere per la squadra in vista della prossima stagione? "Penso che dobbiamo fare uno step successivo, siamo nell’Europa League e dobbiamo puntare ad arrivare fino in fondo anche lì. In campionato fino a un certo punto ci stavamo giocando il quarto posto, poi anche coppa, il giocare ogni tre giorni, ha un po’ influito sui punti in campionato. Ma dobbiamo stare assolutamente nei primi quattro posti e giocarci l’Europa League. Poi le stagioni sono lunghe, ci sono gli infortuni, servono tanti giocatori e una rosa molto ampia per stare in entrambi gli obiettivi. Ma noi dobbiamo partire con quei due obiettivi e fino a che è possibile dobbiamo starci dentro".
Sei uno degli emblemi di cosa può fare la Nazionale per migliorare un giocatore. Sei tornato dall’Europeo e hai fatto la tua migliore stagione in carriera: la svolta che faremo in questi giorni ti rappresenta? "Quest’anno ho fatto un’ottima stagione, avevo già cinque stagioni in A da titolare quindi magari non è l’esempio più corretto. Ma vincere l’Europeo ti dà un’autostima maggiore che durante l’anno in campionato ti dà una grande mano. Le partite europee di un certo livello alzano l’asticella, più se ne hanno nelle gambe più il livello di un giocatore cresce".
Sulla Germania. "La Germania è fortissima, da parte nostra dovremo fare la nostra partita, è l’unica soluzione. Dobbiamo mettere le nostre idee in campo, fare il nostro percorso, giocare con le nostre idee e portarla avanti così".
Cosa serve per ritrovare la magia? "Arriva con il duro lavoro e le vittorie, altre soluzioni non ci sono. Abbiamo tanto tempo per arrivare alla prossima competizione importante, dobbiamo lavorare al 100% a Coverciano, ci sono tanti giovani che possono crescere. Con un po’ di pazienza ritroveremo questa chimica e le vittorie che aiutano a stare meglio".
Mourinho ha girato sempre più sulla solidità, la finale di Tirana è stata la partita all’italiana: può essere una soluzione anche per l’Italia, essere più solidi anche se un po’ meno ambiziosi? "Ambiziosi bisogna sempre essere, ma la solidità aiuta tanto. Non prendere gol ed essere solidi dietro aiuta, ma lo siamo stati in questo percorso, abbiamo giocato un ottimo calcio essendo anche solidi. La cosa migliore è l’equilibrio, bisogna avere entrambe le cose. Il gioco ci vuole per vincere, avere la palla è fondamentale in Europa, la cosa giusta è nel mezzo".
C’è qualche ragazzo in particolare che ti ha colpito in questo raduno? "Noi della Roma siamo arrivati il 29 e abbiamo lavorato poco con loro. Ma per quel poco che ho visto ci sono tanti di giovani bravi, gli manca esperienza e la Serie A, sono convinto che tanti di loro ci daranno una mano".
Parte un nuovo ciclo da domani: ti senti un titolare di questa Nazionale? "La forza sta nell’avere più di 11 titolari e penso che per una Nazionale che si trova poche volte all’anno con tante partite nei club, più di 11 dobbiamo sentirci titolari. Avere 18 titolari che nelle varie fasi della stagione che possano avere il contributo massimo da dare all’Italia".
Vorrei capire tu dove vorresti giocare in campo? Alla Roma hai cambiato totalmente modo, hai avuto endorsement come quello di De Rossi. Ora in questa Nazionale dove vorresti giocare? "Ho la fortuna di poter fare entrambe le cose, mi piace fare entrambe le cose, a centrocampo sicuramente, rispetto alle mie varie parentesi (ride, ndc). Mi trovo bene da play e da mezzala, dipende da cosa mi chiede il mister, mi trovo bene in tutte le zone di centrocampo. E’ limitativo dire mi piace fare quello o quell’altro".
Però hai il tiro, fai gol. "Sì, facevo gol. Con l’Italia gioco sempre un po’ più avanzato, con la Turchia ho giocato più indietro. Basta che sia a centrocampo, mi trovo bene in entrambe le posizioni e in base alle esigenze del mister interpreto uno o l’altro.
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