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Cassano: “Senza Totti guardo il 40% di partite in meno, se si ritira pure Buffon mi do all’ippica”

Redazione

L'ex giallorosso: "In vita mia ho pianto solo per Francesco e per Federer. Var? E' una pagliacciata, lasciamo sbagliare gli arbitri"

Quando parla Antonio Cassano, non lo fa mai banalmente. Il talento di Bari Vecchia ha parlato del momento del calcio italiano, della lotta scudetto e ovviamente del tema del ritiro di Buffon e le altre leggende come Francesco Totti. L'ex fantasista giallorosso è stato ospite di Tiki Taka, trasmissione su Italia Uno: "Secondo me Gigi prima era convinto di smettere, ora ha mille dubbi in testa. Non è ancora arrivato il suo momento, può ancora fare la differenza, ama il calcio ed è giusto che continui, come insegna Roger Federer - riporta Premium Sport -. Già l’anno scorso con il ritiro di Totti guardo il 40% di partite in meno, se mi togliete anche Buffon mi do all’ippica. Io ho pianto solo per due: Totti e Federer".

Sul Var: "Non mi piace, è una pagliacciata. Io lo toglierei, non si può più esultare e ogni decisione fa perdere troppo tempo. Lasciamo sbagliare gli arbitri, non c’è problema, l’importante è che si facciano le cose in buona fede. Gli arbitri sbagliano, chi è bravo continua e chi è scarso cambierà lavoro".

Sullo scudetto: "Il Napoli gioca bene ma ha una rosa corta, la Juve ha più qualità ed è più forte. Gli azzurri se la giocheranno fino alla fine, ma ho l’impressione che alla fine si ripeterà lo stesso film degli ultimi sei anni. All’inizio del campionato avevo detto che avrebbe vinto l’Inter e ho portato male: speriamo che arrivi in Champions. A me piacciono molto gli allenatori come Allegri  che lasciano spazio all’inventiva e che dopo la trequarti lasciano fare le giocate agli attaccanti. Sarri invece fa un gioco in cui tutti sanno cosa fare, fa tre ore di tattica al giorno ed è molto dura. Ha degli ottimi giocatori ma non dei campioni".

Sul suo futuro: "Vorrei un’ultima sfida, vorrei qualcuno che si fidi di me e mi dia un’ultima occasione senza paura delle ‘Cassanate’. Ma l’occasione la vorrei scegliere io, non voglio andare in Cina o in Brasile, vorrei restare vicino a casa in Italia. Vorrei un allenatore che si fidi al 100% di me e una società che creda in me, con gran divertimento, io non gioco per i soldi. Un ritorno a Bari? Sarei troppo lontano dai miei figli e da mia moglie".