Quella tra Lecce e Roma è una partita sicuramente dai mille ricordi per uno come Zibi Boniek, che ha giocato nella capitale e allenato i pugliesi nella sua prima esperienza in panchina, finita però con la retrocessione. Senza contare poi quella maledetta sconfitta nell'86 che costò i sogni scudetto: "Ogni volta che la ripenso mi sembra ancora più incredibile. Era una partita da vincere 9-1, perdemmo per 2-3. Compromettemmo il tricolore che sentivamo già sulla maglia", racconta Boniek a 'Il Quotidiano di Puglia'.
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Boniek: “Con Mourinho i giocatori erano stremati mentalmente, giusto cambiare”
Per poi tornare al presente: "Mourinho è Mourinho, non posso dire niente. Per i traguardi però sono molto importanti i rapporti umani. La società ha fatto la mossa giusta. I giocatori forse erano un po’ esausti. Se arriva una serie positiva come quella che sta vivendo la Roma, vuol dire che i calciatori non erano esausti fisicamente, ma magari stremati psicologicamente. Non conosco Gotti. Corvino conosce certamente tutti e garantisce. Il Lecce ha detto basta alla crisi dei risultati con la quale si stava misurando. È una partita di straordinaria importanza per entrambe le squadre. La Roma che punta al quarto o quinto posto buono per la scena europea, per andare in Champions, approdo che garantisce un supporto economico, deve proseguire sulla svolta impressa da De Rossi. Può succedere di tutto, a prescindere dagli stessi valori delle squadre in campo".
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