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Boniek: “Alla Roma serve tempo ma la Juve è inarrivabile. Zaniolo? Si stanca troppo in fretta”

L'ex attaccante giallorosso: "I giallorossi sono in corsa ancora su tutto, ma si perdono partite e non si capisce il perché"

Redazione

Piatek segna e va al Milan, Milik stupisce con il Napoli. La nuova generazione degli attaccanti polacchi continua a fare bene. Ne ha parlato a Te la do io Tokyo, su Centro Suono Sport, l'ex giallorosso Boniek, che non ha dimenticato la sua Roma.

Sul fair play finanziario.

Il fair play finanziario fa solo aumentare il gap tra forti e deboli. I ricchi saranno sempre più ricchi e i deboli sempre più deboli. Se ho dei soldi da spendere nessuno mi deve dire quanti ne posso spendere, per quello poi ci devono essere altre sedi. Per molte squadre come il PSG non è chiarissimo quello che fanno.

Consiglieresti la Roma a Lewandowski?

Sarebbe bello, ma è impossibile. E' un'operazione che possono permettersi 4-5 squadre, tra cui la Juventus.

Sulla Roma.

Tutte le porte per la Roma sono ancora aperte. Pensavo facesse qualche punto in più, si perdono partite e non si capisce il perché. Ci sono ottimi giovani. Cinque minuti fa giocavi con Strootman, De Rossi e Nainggolan e ora il centrocampo è completamente cambiato. Serve tempo. Zaniolo somiglia a me? No, non si possono paragonare i giocatori con quelli del passato. Oggi non si corre più come una volta. Io al 55' iniziavo a divertirmi, lui invece dopo un'ora è stanco. Deve lavorare su questo, ma mi piace molto.

Una Roma di giovani italiani può sfidare la Juventus?

La Juventus non ha rivali, dentro sei già appagato se arrivi secondo. Serve una vita da guerriero per batterli, è una delle società migliori al mondo. Hanno vinto tanti scudetti e rischiano di vincere ancora per altri anni. La Roma non può sfidare la Juve alla pari, ma chi sarebbe l'anti-Juve? L'Inter sembra forte, poi soffre con l'ultima. Non li capisco.

Un consiglio a Totti come dirigente?

E' un capitale della società. Lui ha provato a fare il corso da allenatore e poi ha cambiato idea. Lui si sente ancora un po' calciatore, vorrei che gli si dasse fiducia. La sua importanza adesso deriva dal fatto che è Totti ma un ruolo specifico non ce l'ha. Lui ha scelto di restare a Roma pur rinunciando a vincere. Bisogna capire se qualcuno ha voglia di farlo crescere come dirigente.

Su Atalanta-Roma.

Bello vincere a Bergamo, li iniziano a contestarti dall'albergo. Bisogna vincere giocando bene. Loro soffrono di più se vengono aspettati, sono bravi in contropiede e vincono appoggiandosi sul gioco degli avversari. Non arriveranno in Champions. E' ora che Di Francesco batta Gasperini.