(di Daniele Scasseddu) – Gli ultimi giorni di questa stagione giallorossa sono molto tormentati. Ci sono dubbi sul futuro di Luis Enrique, così come sulla permanenza di molti giocatori giallorossi.
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Accantonare i dubbi sul futuro per pensare al presente: l’Europa League è ancora un obiettivo possibile
(di Daniele Scasseddu) – Gli ultimi giorni di questa stagione giallorossa sono molto tormentati. Ci sono dubbi sul futuro di Luis Enrique, così come sulla permanenza di molti giocatori giallorossi.
Intanto però c’è sempre un obiettivo da centrare, ossia l’ingresso in Europa, spartiacque fondamentale da cui far ripartire la prossima stagione.
LUIS ENRIQUE: IL FUTURO E’ UN REBUS – “Sono nato combattente, so chiaramente cosa farò in futuro. Per me i risultati non sono disastrosi”. E’ un Luis Enrique che non si sbilancia sul suo futuro anche se si dice certo di sapere già cosa farà; il suo unico pensiero è alla prossima gara di Verona, in quanto, giustamente, l’obiettivo Europa League non è ancora del tutto sfumato. Le resistenze sulla sua permanenza a Roma sono soprattutto di carattere ambientale, di sintonia con il mondo Roma. In tre mesi è passato dal sentirsi elemento coagulante a fattore di disturbo. Luis è «sofferente»: per quella fiducia che ha sentito volare via, dal pubblico e in qualche caso anche dai giocatori. A convincerlo a restare ci proverà personalmente anche Pallotta: intanto Luis ha iniziato a pianificare il mercato, solo semplici indicazioni. Per muoversi la Roma aspetterà la sua decisione, «a fine stagione»: in fondo mancano appena 13 giorni per sapere se che estate sarà. Quindi ad oggi due sono le opzioni al di là delle parole dette oggi in conferenza: 1) non è ancora sicuro di continuare e vuole capire se ambiente e giocatori sono con lui in questo finale di campionato; 2) è sicuro di andare via e non vuole dirlo per evitare che la Roma, più o meno consapevolmente, ceda di schianto nelle ultime tre partite. L’Europa League è ora difficile da raggiungere ma rimane un obiettivo.
Per Franco Baldini era ed è la persona giusta per quello che lui e i proprietari americani vogliono costruire a Roma. Ma, nel caso il tecnico decidesse di andare via, nessuno lo costringerà a restare e a rispettare il contratto. Lo spagnolo è un uomo onesto, se dovesse davvero rendersi conto di non poter attuare le sue idee qui a Roma ringrazierà la società per la fiducia e saluterà tutti. Luis Enrique vuole ponderare bene ogni sua decisione. Sta riflettendo, vuole capire se può davvero essere un problema per l’ambiente e vuole capire che tipo di squadra avrà a disposizione l’anno prossimo. Non pretende chissà quale mercato, ma intende avere giocatori giusti nei ruoli giusti. La società la pensa nello stesso modo: basta esperimenti, basta anno di transizione, basta alibi. La Roma che si radunerà a luglio dovrà essere profondamente diversa da quella attuale. Se non negli uomini quantomeno nello spirito. È Luis Enrique l’uomo giusto per fare questo? A Trigoria sono convinti di sì, fuori un po’ meno. La gente si interroga. Lo spagnolo, dopo i sonori fischi nel preliminare di Europa League al momento della sostituzione Totti-Okaka, è sempre stato protetto. Dalla partita contro la Juventus però i tifosi hanno cambiato atteggiamento: la pazienza è finita, le scelte di Luis sono costantemente messe in discussione. Qualcuno lo difende: «Non serviva un genio in panchina per fare il gol che Gago si è divorato», il commento di qualche tifoso sabato sera dopo la partita, ma la maggior parte ormai lo fischia e lo contesta. La Curva lo avrebbe voluto insieme alla squadra, lui era già negli spogliatoi Adesso serve solo salvare il salvabile e provare a sperare, quantomeno, in un finale di stagione dignitoso. Poi si tireranno le somme. E sul famoso progetto verrà scritta l’ultima parola. Sarà Luis Enrique, e solo lui, a decidere quale.
CHIEVO – ROMA: E’ EMERGENZA: Dopo due partite casalinghe si torna in trasferta e non c’è tempo per rifiatare. Domani laRoma sarà di nuovo in campo per rimanere aggrappata almeno al treno dell’Europa League. Nonostante gli impegni ravvicinati, Luis Enrique non potrà fare molti cambi. Scelte praticamente obbligate soprattutto in attacco dove saranno ancora assenti Lamela e Osvaldo, squalificati rispettivamente per tre e due giornate. Per entrambi sarà l’ultimo turno di stop e potranno rientrare nel match successivo, quello di sabato contro il Catania di Montella, per il quale bisognerà fare attenzione ad eventuali nuovi stop obbligati dal giudice sportivo, visto che sono andati in diffida anche Borini, Marquinho, Taddei e Simplicio e sono diventati sette i giallorossi a rischio. Ma intanto a Verona in attacco, a meno di un improbabile impiego fin dall’inizio di Tallo o Piscitella, toccherà al tridente che è partito titolare contro il Napoli. Dunque il non brillantissimo Borini di questo periodo, Totti e Bojan. Sempre che lo spagnolo non sia costretto a dare forfait. Ieri infatti ha interrotto l’allenamento dopo pochi minuti per un problemino al polpaccio durante la fase di “torello”. Le sue condizioni verranno valutate con attenzione anche se l’ecografia ha dato esito negativo: se non avvertirà dolore oggi pomeriggio partirà regolarmente per Verona, altrimenti resterà a casa visto che Luis Enrique, per tentare di rimanere agganciato all’Europa, vuole solo gente che stia bene fisicamente.
Le buone notizie arrivano invece dal centrocampo, dove la Roma recupererà De Rossi che ha scontato il turno di squalifica rimediato per il giallo contro la Fiorentina. Daniele sarà al suo posto davanti alla difesa, resta da capire chi gli farà spazio. Non certamente l’ottimo Marquinho, nettamente il migliore contro il Napoli. Più probabilmente uno tra Gago e Pjanic , o magari tutti e due per premiare il quasi sempre decisivo Simplicio. In porta sarà ancora assente Stekelenburg, che continua ad avere un fastidio alla spalla e che non vuole forzare per non mettere a repentaglio la sua partecipazione all’Europeo. Con ogni probabilità la sua stagione con la maglia della Roma finisce qui. Tra i pali rivedremo dunque Lobont, davanti a lui nel mezzo la coppia Kjaer-Heinze, ovvero gli unici due centrali di ruolo a disposizione da parecchio tempo a questa parte. Sugli esterni il solito trio per due maglie: Rosi, Taddei, Josè Angel, con i primi due che, pur avendo giocato l’ultima partita, sembrano comunque in vantaggio sullo spagnolo.
RUMORS DI MERCATO - La Roma avrà dieci milioni di euro più da investire sul mercato. Gran parte del bonus arriverà dalla cessione di Marco Borriello alla Juventus. Otto milioni la cifra pattuita per il riscatto, e dopo i gol contro Cesena e Novara Conte ne ha chiesto la sua conferma. Anche Pizarro molto probabilmente rimarrà al City: dipende tuttavia dal futuro di Mancini, suo estimatore. Il cileno recentemente ha detto di trovarsi bene in Inghilterra. La cifra del riscatto ancora non è stata pattuita, ma nelle casse giallorosse arriveranno almeno due milioni. Invece Heinze è pronto a salutare, mentre Musacchio è pronto ad arrivare. Tanto che in Argentina dicono che si starebbe già informando per alcune case. A meno di sorprese, l’ex Marsiglia tra un paio di settimane saluterà tutti rinunciando al rinnovo automatico del contratto. Heinze avrebbe fatto anche un altro anno in Europa ma la volontà della famiglia e l’età che avanza lo hanno convinto a lasciare e a tornare in patria. Il River Plate è sulle sue tracce, nelle prossime settimane se ne saprà di più. Nelle prossime settimane si saprà anche il futuro di Juan: il brasiliano sta recuperando dall’infortunio al ginocchio, la sua stagione è terminata da un pezzo, il futuro è in bilico. Ha ancora un anno di contratto, il Flamengo da tempo gli fa una corte incessante per riportarlo a casa, lui è indeciso.
La Roma è alla finestra: non verrà fatto nulla per trattenerlo, non verrà fatto nulla per mandarlo via. Anche perché, sempre al centro della difesa, bisognerà vedere cosa ne sarà di Kjaer (Sabatini lo terrà soltanto se il Wolfsburg confermerà il prestito e lui sarebbe «orgoglioso di restare » come ha scritto ieri al RC Danimarca) e in quali condizioni tornerà Burdisso. Sabatini a breve deciderà il futuro del danese, così come a breve potrebbe concretizzarsi l’interesse per Silvestre del Palermo. Un paio di giorni fa l’ex ad del Catania Lo Monaco ha detto che per lui “chiederebbe 15 milioni”, una cifra che la Roma non intende assolutamente spendere. Come detto, in Argentina sono sicuri: Sabatini avrebbe messo le mani su Mateo Musacchio, centrale classe ’90 del Villarreal cresciuto nel River Plate. A Buenos Aires danno l’accordo quasi chiuso per una cifra vicina ai 3 milioni. Al riguardo Constantin Dumitrascu, agente di del difensore del Villarreal, ha ammesso i contatti con la Roma:"La notizia ormai è uscita fuori, quindi è inutile negare. Interessa alla Roma, vero, ma anche ad altre squadre. E' un giovane interessante. Non so se verrà raggiunto un accordo ma presto potrebbe esserci qualche novità".
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