Vicent Candela
- Nazionalità:Francia
- Età:50 (24 ottobre 1973)
- Altezza:1.80 m
- Peso:78kg
- Piede:Destro
- Valore di mercato: mln
PROFILO
CANDELA, LA BIOGRAFIA
Vincent Candela è un ex calciatore di nazionalità francese, campione del mondo, d’Europa con la sua nazionale e d’Italia con la maglia della Roma in cui ha giocato per nove stagioni e mezzo. Ricopriva il ruolo di terzino sinistro pur essendo destro di piede, aveva poche propensioni difensive; più portato ad andare in avanti era un giocatore elegante, correva palla a terra e testa alta, dotato di buona tecnica, è stato uno degli esterni più forti che abbiano vestito la maglia della Roma a cui è rimasto molto legato, tanto da tornare a vivere nella capitale una volta dato l’addio al calcio.
LA CARRIERA
Vincent Candela, che nella maggior parte della sua carriera ha vestito la maglia numero 32, è nato a Bedarieux, nel sud della Francia, vicino a Montpellier, il 24 ottobre del 1973. Ed è proprio nella squadra di Montpellier che ha cominciato la sua carriera calcistica. All’età di 17 anni è diventato anche campione di Francia senza però mai scendere in campo, un destino che si ripeterà nella sua carriera in nazionale, dove è sempre stato la riserva di Bixente Lizarazu e per questo ha avute poche possibilità di indossare la maglia della selezione del suo paese, con cui ha vinto un mondiale nel 1998 e un europeo nel 2000 perché faceva parte della rosa a disposizione del c.t. Per Vincent, dopo l’esperienza al Montpellier sono cominciate ad arrivare le chiamate di club importanti e così è approdato alle giovanili del Tolosa quando aveva 18 anni, nel 1991 e ci è rimasto fino al 1995 collezionando 53 presenze e tre gol. Il suo esordio in Ligue 1 lo ha fatto nell’ottobre del 1992, giocando 10 minuti contro il Metz. Poi, lasciato fuori dalla squadra, ha dovuto aspettare un altro mese per essere convocato e scendere di nuovo in campo, questa volta contro il Nimes, era il 7 novembre del 1992. Nella stagione successiva la squadra si è ritrovata a giocare nella seconda divisione francese dopo la retrocessione, Candela ha giocato 27 partite e segnato due gol. Nel luglio del 1995 poi è passato, a titolo gratuito, al Guingamp. Con la maglia della squadra bretone l’esterno ha vinto una coppa Intertoto nel 1996 e proprio pochi mesi dopo viene acquistato dalla Roma, dopo aver giocato 48 partite e segnato due gol con i bretoni.
Il passaggio alla Roma
È il gennaio del 1997 e dopo qualche mese di corteggiamento i giallorossi sono riusciti ad assicurarsi il cartellino del francese. Candela è arrivato praticamente da sconosciuto in una piazza che comunque lo ha acclamato e atteso, dopo aver saputo che, l’allora presidente Sensi, aveva messo gli occhi su di lui. È rimasta nella memoria di molti tifosi la partita del 17 novembre del 1996, durante la quale ci fu un breve blackout all’Olimpico e la curva sud ironicamente ha cominciato ad invocare l’acquisto del francese, con gli accendini accesi (ancora non c’erano i cellulari come si usa adesso), simulava l’illuminazione dello stadio al coro “Presidente compraci Candela”. Il giocatore è arrivato in un giorno di gennaio, sbarcato dalla Francia, per firmare il contratto che lo ha legato ai giallorossi - nell’albergo che si trova al centro della Capitale e che allora era di proprietà della famiglia Sensi – per i successivi cinque anni. Ad aspettarlo, la stampa e qualche tifoso. Vincent aveva appena compiuto 23 anni ed era all’inizio di una carriera che era ancora tutta da definire. Soprattutto era all’inizio di un’avventura che segnerà la sua vita, non solo calcistica. Candela inizialmente ha firmato un quinquennale ma poi è rimasto in giallorosso per ulteriori quattro anni, per poi allontanarsi per quelli che si sono rivelati successivamente gli stralci finali della sua carriera e tornare nella capitale, dove ancora vive e ha la sua famiglia, una volta dato l’addio al calcio. Con la Roma ha esordito praticamente subito, in panchina c’era Zdenek Zeman. È il 2 febbraio del 1997, la sua neo-squadra è impegnata contro il Vicenza e il tecnico lo schiera subito dal primo minuto. Da quel momento è sceso sempre in campo da titolare, come terzino sinistro - sarà questa la posizione scelta per lui dall’allenatore boemo mentre verrà avanzato a centrocampo da Capello - e nella gara con il Verona del 9 marzo del 1997 ha segnato due dei 4 gol con cui la Roma ha vinto la gara per 4-3. Titolare inamovibile nelle nove stagioni in cui ha vestito la maglia, Candela è diventato una delle bandiere della squadra capitolina, considerato dai tifosi romano d’adozione è ancora oggi considerato uno dei simboli del club, entrato anche nella ‘Hall of fame’ della società. Prima che questo accadesse, c’è stato un episodio che ha rischiato di cambiare tutto. Infatti, durante la sua avventura nella Roma è successa una cosa che ha rischiato di incrinare il legame stretto con l’ambiente. Il rapporto con Zeman, dopo due anni trascorsi insieme, non era più idilliaco, Candela a quei tempi era stato spesso corteggiato dall’Inter e alla fine della stagione 1999 è stato proprio ad un passo dal trasferirsi a Milano. A giugno di quell’anno sembrava proprio che la sua avventura in giallorosso fosse giunta al termine. Finita la stagione, era trapelato che il francese avesse brindato nello spogliatoio, con tanto di bottiglia di champagne, per salutare i suoi compagni, pronto a partire in direzione di Milano, sponda nerazzurra. Poi è successo qualcosa che ha cambiato tutto, non solo per il francese. Dopo qualche giorno, era già nell’aria, è stato Zeman alla fine a lasciare Trigoria – centro sportivo dei capitolini – al suo posto il presidente Sensi ha scelto Capello che ha bloccato immediatamente il francese. Candela ha risposto presente e ha deciso di rimanere. Con il tecnico friulano alla guida della squadra, due anni dopo il suo arrivo, la Roma – e con lui Candela - vincerà la serie A e la decisione presa di comune accordo con Capello, di rimanere nella capitale, segnerà la carriera dell’esterno. Con o senza il tecnico neocampione d’Italia, il francese si è poi legato ai giallorossi praticamente fino a quando non è arrivata l’ora di appendere gli scarpini al chiodo. Dopo la Roma, in una fase di totale rinnovamento della squadra giallorossa, Candela è passato al Bolton, dove però è rimasto solo sei mesi. Passato in Premier nel gennaio del 2005, già nel luglio dello stesso anno ha detto di si all’Udinese. Anche li sarà un’avventura breve, un anno prima di passare prima al Siena poi al Messina. Tutte avventure durate poco, in cui Candela non ha lasciato il segno. Anni dopo ammetterà che mentalmente aveva mollato nel momento in cui aveva lasciato la Roma, così nel settembre del 2007 ha deciso di smettere con il calcio giocato, a 34 anni ancora da compiere.
Statistiche
Alla fine, chiuderà la carriera con 266 presenze in serie A di cui 210 solo con la maglia giallorossa e 14 gol all’attivo. Nell’Udinese scenderà in campo per 40 partite (26 in serie A, più Champions, Coppa Italia e qualificazioni in Champions), 16 con il Siena, così come con il Messina. Mentre in Premier, per 12 volte ha indossato la maglia del Bolton.
La Nazionale
Meno fortunata la carriera in nazionale, nonostante nella sua bacheca possa vantare la presenza di una Coppa del Mondo e un Europeo. Sempre oscurato da Bixente Lizarazu, nel mondiale del 1998 alzerà il trofeo giocando un’unica partita del girone, contro la Danimarca, con la Francia già qualificata agli ottavi di finale. Quasi lo stesso destino vissuto nell’Europeo del 2000, con i Bleus che hanno conquistato il trofeo. Candela è sceso in campo in due partite delle 6 disputate dalla sua nazionale, così come sono due le presenze nel mondiale di Corea e Giappone del 2002. E proprio nello stesso anno ha deciso di chiudere, dopo un’amichevole con la Tunisia, la sua esperienza in maglia bleu. Alla fine della sua carriera saranno 40 le presenze collezionate con la sua selezione e due i gol segnati.
Il post carriera
Vincent Candela è uscito praticamente subito dal mondo del calcio. Vive a Roma dove ha stabilito la sua famiglia con la moglie (romana), Marta e i suoi tre figli (che sono in tutto ha quattro con il primogenito, John John, nato dal suo primo matrimonio con la connazionale Sophie e cresciuto con la mamma all’estero). Insieme, Vincent e Marta, gestiscono un ristorante alle porte della capitale e nell’ultimo periodo, Candela, ha coltivato una delle sue passioni aprendo un circolo di Padel, sport che pratica ad alti livelli.