Da oggetto misterioso a pezzo pregiato della rosa, dopo Chelsea e Liverpool anche il Psg vuole Antonio Rüdiger. Il centrale difensivo, recuperato dall'infortunio al ginocchio che lo aveva rallentato nei primi mesi nella sua esperienza giallorossa, ha confermato quel potenziale che aveva convinto Sabatini a portarlo in Italia. Ed ora che il diesse è costretto a recuperare fondi per risanare il bilancio giallorosso (in passivo di circa 40 milioni), top club europei hanno bussato alle porte di Trigoria per chiedere informazioni riguardo il tedesco.
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Rüdiger: “A Roma sto bene, ma non si sa mai”. Chelsea, Liverpool e Psg piombano su di lui
Dopo Chelsea e Liverpool, anche il Psg monitora il tedesco in caso di addio di Marquinhos. Il difensore ammette: "A Roma sto bene, ma nel calcio non si sa mai cosa può succedere"
ANCHE IL PSG - In Inghilterra il suo nome è quotidianamente accostato al Chelsea e al Liverpool, ma attenzione in Francia, dove il Psg punterebbe su di lui per fargli fare coppia con Thiago Silva, in caso di cessione di Marquinhos. E' lo stesso Rüdiger a non voler chiudere le porte a un possibile addio, nonostante ammetta a Funke Sport di stare molto bene in giallorosso: "Alla Roma sto bene e sono felice di vivere in questa città. Poi naturalmente non si sa mai cosa può succedere nel calcio. Magari il club può pensare altro, o può succedere qualcosa dopo gli Europei. Guardo al futuro comunque con fiducia".
Di seguito l'intervista integrale, traduzione a cura di Forzaroma.info.
Come valuta la sua prima stagione in Serie A?
È stato un buon anno. Purtroppo non siamo riusciti a raggiungere il secondo posto e la qualificazione diretta alla Champions League, ma nel complesso è stata una stagione positiva.
Molti quando è andato in Italia l’hanno criticata e non si sarebbero aspettati una sua crescita in Serie A, cosa ne pensa?
Non mi interessa. Anche in Nazionale venivo spesso criticato, chiunque può dire quello che pensa. La migliore risposta alle critiche è stata la stagione che ho appena disputato.
Quali sono le principali differenze tra la Bundesliga e la Serie A?
Le maggiori differenze sono soprattutto di natura tattica. In Italia si pensa molto alla fase difensiva, tant’è che molte squadre adoperano il catenaccio. Se ad esempio il Bologna gioca contro la Roma, loro si mettono tutti dietro, e questo non dà certo un grande spettacolo. Nella Bundesliga invece anche squadre come il Darmstadt cercano di giocare a viso aperto, questa è la grande differenza tra i due campionati.
Ha affrontato molti dei migliori attaccanti del mondo. Qual è stato l’avversario più difficile da marcare?
Gli italiani sono molto forti fisicamente, e ci sono attaccanti molto bravi anche nelle squadre minori. Penso soprattutto a Pavoletti del Genoa, che probabilmente nessuno conosce in Germania ma che in realtà è un nome da ricordare. Poi naturalmente ci sono Higuain, Kalinic, Bacca, le stelle della Serie A.
Tra i grandi attaccanti mette anche Totti, nonostante i 39 anni?
Sicuramente. Totti è un’icona, un romano in tutto per tutto. Ha avuto tante occasioni nella sua carriera per andare in altri top club ma è rimasto sempre fedele alla sua squadra. Quando è entrato a San Siro, contro il Milan, ha ricevuto tanti applausi. È semplicemente un’icona del calcio italiano. Francesco è tranquillo, un leader, ma non dice mai più del necessario, piuttosto lascia parlare i suoi piedi. È un grande calciatore, sono orgoglioso di giocare con lui.
Come è stato giocare il derby contro la Lazio?
Anche se lo stadio non era pieno perché lasciato vuoto in alcune parti delle tribune, è stata una grande esperienza. Per queste partite si diventa calciatori. I tifosi vivono fortemente questo derby, l’atmosfera è unica. Abbiamo vinto entrambe le partite, grazie anche al supporto dei tifosi che poi ti dimostrano la loro gratitudine per aver vinto il match contro i rivali. Se vinci, diventi un eroe. Ma ci sono anche i casi inversi: in una brutta fase della stagione siamo stati anche pesantemente criticati. I tifosi sono pazzi di calcio, ci mettono il cuore e l’anima.
Il calcio italiano si sta indebolendo: le squadre hanno abbandonato presto le competizioni europee e anche la Nazionale non è favorita per l’Europeo. Come se lo spiega?
In Italia si rendono conto che il loro calcio non è considerato dal mondo come prima. Da una parte ciò è dovuto dalle manovre di molti club, e dall’altro dalle performance in Europa. La Serie A negli ultimi anni ha perso anche di suspense. Il Milan e l’Inter non vincono come in passato, la Juventus invece lo fa ogni anno, è diventata una sorta di Bayern Monaco della Serie A. Gli inseguitori, per lottare contro i bianconeri, non dovrebbero aver nessuno stop durante il campionato, noi invece purtroppo abbiamo avuto qualche problema contro squadre più piccole.
È sicuro di giocare per la Roma anche il prossimo anno?
Attualmente sono un giocatore della Roma. In questo club sto bene e sono felice di vivere in questa città. Poi naturalmente non si sa mai cosa può succedere nel calcio. Magari il club può pensare altro, o può succedere qualcosa dopo gli Europei. Guardo al futuro comunque con fiducia.
Recentemente è stato accostato al Chelsea e al Liverpool, c’è qualcosa di vero?
Riguardo al Chelsea sono voci che sento da tre anni. Posso solo ripetere che io a Roma sto molto bene, e tutto il resto farà il suo corso.
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