statistiche

Il futuro della Roma nelle mani di Alisson

Il 23enne dell'Internacional sarà il quattordicesimo portiere brasiliano della storia della Serie A. In tre hanno vestito la maglia giallorossa: Doni, Julio Sergio e Artur

Alessio Nardo

Lo vedremo all'opera tra poche ore: Brasile-Uruguay, 1.45 del mattino, quinta giornata del girone di qualificazione ai mondiali di Russia 2018. Una chance che i verdeoro, attardati nel maxi-gruppone sudamericano, non possono assolutamente mancare. Dunga si affiderà tra i pali al suo nuovo gioiello, Alisson Ramses Becker, classe 1992, pilastro dell'Internacional di Porto Alegre e romanista tra non molto.

Giusto il tempo di sbrigare un paio di pratiche. La più importante e prestigiosa, il torneo calcistico delle Olimpiadi 2016. Ciò significa che vedremo Alisson vestire per la prima volta la maglia della Roma soltanto a campionato già iniziato. Praticamente a fine estate. Con l'eventualità di disputare il probabile preliminare di Champions League con un semplice vice (ancora De Sanctis?) tra i pali. "Per un portiere del genere vale la pena aspettare", assicura chi lo ha visto all'opera in molte occasioni. Le sue doti agonistiche, al di là del volto d'attore che farà innamorare tante romane, sono indubbie. Resta da valutare la capacità di adattamento al calcio italiano, cosa non scontata per tutti coloro che vengon da lontano. Alisson sarà il quattordicesimo portiere brasiliano della storia della Serie A. Un lungo percorso iniziato nel 1990, quando il Parma prelevò proprio dall'Internacional l'allora 24enne Claudio Taffarel, destinato a laurearsi di lì a quattro anni campione del mondo con la Seleçao di Parreira.

Estremo difensore solido e regolare, Taffarel. A differenza del suo collega Nelson Dida, armadio imponente approdato al Milan nel 2000. Capace di tutto, dall'infortunio più buffo e grottesco (indimenticabile un gol subito a Leeds in Champions League nei minuti di recupero) all'intervento istintivo e tecnicamente pregiato. Dida a Milano ha vissuto varie fasi, venendo dapprima definito un bidone salvo poi trascinare i rossoneri al trionfo in Champions nel 2003 (ai rigori contro la Juventus) e divenire per alcuni mesi, secondo il parere unanime dei critici, uno dei primi tre portieri al mondo. Un razzo lanciatogli addosso dalla curva interista in un derby europeo del 2005 ne segnò definitivamente il declino. Anche se Dida non ha ancora smesso, nonostante i 42 anni compiuti lo scorso 7 ottobre. Sino a pochi mesi fa ha militato proprio al fianco di Alisson nell'Internacional.

Chi ha ottenuto consensi unanimi è Julio Cesar. Baluardo dell'Inter dal 2005 al 2012, tra i principali interpreti del Triplete firmato Mourinho nel 2010. Calciatore completo, dotato di esplosività e forza fisica, abile nel guidare la difesa e strepitoso negli interventi plastici. E in casa Roma? Di portieri brasiliani ne abbiamo ammirati tre, tutti sbarcati a Trigoria sotto la gestione Spalletti. Il più fortunato è stato Doni, titolare dal 2005 al 2009 con tre coppe vinte ed uno scudetto sfiorato. Tre stagioni da assoluto protagonista (tanto da esser considerato all'altezza dei dirimpettai Buffon e Julio Cesar) prima di subire un brusco calo di prestazioni dovuto anche a seri problemi ad un ginocchio. Poi Artur Moraes, sperimentato e bocciato in fretta da Spalletti (due volte finalista in seguito in Europa League con le maglie di Braga e Benfica), e Julio Sergio Bertagnoli, il "terzo miglior portiere del mondo" che andò vicinissimo, con Ranieri, a laurearsi campione d'Italia al termine di una stagione irripetibile.

Altri portieri brasiliani del nostro campionato? La Juve in organico ne può vantare due, i vice di Buffon: Neto (fortunato in viola, meno in bianconero) e l'ex Genoa, Livorno, Torino e Palermo Rubinho. Poi una sfilza di meteore: Diego Cavalieri, zero presenze nel Cesena 2010-2011; Angelo Da Costa, attuale vice di Mirante al Bologna dopo svariate stagioni spese tra Varese, Ancona e Sampdoria; Gabriel Vasconcelos Ferreira, ombra di Reina al Napoli ed ex titolare del Carpi di Castori in Serie B. Infine i due Rafael, entrambi in totale decadenza. Da una parte Rafael Cabral Barbosa, classe '90, ex pupillo di Sabatini (che avrebbe voluto portarlo alla Roma nell'estate 2013) finito ben presto nel dimenticatoio a Napoli. Dall'altra Rafael de Andrade Bittencourt, classe '82, punto fermo per anni del Verona di Mandorlini, oggi vice di Storari a Cagliari in cadetteria. Storie fortunate, altre meno. Il Brasile è da sempre terra di fantasisti, di maghi del pallone, di irresistibili giocolieri. La Roma, con Alisson, spera di aver trovato anche un superbo e affidabile guardiano del tesoro.

Tutti i portieri brasiliani della Serie A

Claudio Taffarel (Parma, Reggiana)

Nelson Dida (Milan)

Julio Cesar (Chievo, Inter)

Doni (Roma)

Julio Sergio Bertagnoli (Roma, Lecce

Artur Moraes (Roma)

Rubinho (Genoa, Palermo, Livorno, Torino, Juventus)

Angelo da Costa (Varese, Ancona, Sampdoria, Bologna)

Diego Cavalieri (Cesena)

Norberto Neto (Fiorentina, Juventus)

Gabriel (Milan, Carpi, Napoli)

Rafael de Andrade (Verona, Cagliari)

Rafael Cabral (Napoli)