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‘RADIO PENSIERI’, AGRESTI: “La Roma non vuole vincere, ma guadagnare. Con 100 milioni ne doveva comprare 2”

LaPresse

Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche romane

Redazione

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una pluralità di stazioni a fungere da piattaforma, una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Ecco le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche.

Gianluca Lengua (Radio Radio Pomeriggio – 104,5):“Ho sempre pensato che Nainggolan non sia stato al livello dell’anno scorso. In questo caso la Roma ha fatto bene a vendere un giocatore che era in discesa. Se andranno via Alisson o Manolas allora sarò il primo a criticare la società. Tornando a due anni fa, se avessi potuto scegliere chi vendere tra Nainggolan e Pjanic avrei scelto di cedere Nainggolan. Nonostante tutto la Roma da 4 anni è la seconda forza del campionato, dal momento che quest’anno è arrivata in semifinale di Champions. Cedere Salah è stata una cavolata. Il modo di fare di Nainggolan, soprattutto il video di Capodanno, ha dato fastidio alla società. Il ragionamento della Roma è stato: non cambierà sotto quel punto di vista e tecnicamente invece è un giocatore in declino, quindi lo vendo. Spalletti invece ha pensato di fare l’affare perché ha visto che lui riesce invece ad arginarlo”.

Tony Damascelli (Radio Radio Pomeriggio – 104,5):“Un anno fa di questi tempi Nainggolan poteva valere 50 milioni. Non mi risulta che dopo questa stagione, dove è stato il migliore del centrocampo della Roma ed è arrivato in semifinale di Champions, ci siano state società che avrebbero voluto prenderlo. Il mercato è impazzito, ma con Nainggolan è impazzito al contrario”.

Stefano Agresti (Radio Radio Pomeriggio – 104,5):“Se mi dici che per la Roma vincere è un’opzione accessoria e che acquista solo per rivendere a cifre più alte allora è un conto, ma se mi dite che Cristante e Pastore danno più garanzie di Nainggolan mi arrendo… Con Nainggolan l’Inter può lottare per vincere adesso, invece Coric, Cristante e gli altri ti possono far vincere tra 5 anni, ma la Roma li venderà prima di arrivare a questo. Lo scopo della Roma è solo fare trading con i calciatori. I giallorossi non ha mai lottato per vincere niente. La sua filosofia non è per vincere, ma solo per guadagnare. Se la Roma avesse speso i 100 milioni per prendere due giocatori e non per 9 allora avrebbe potuto provare a vincere”.

Roberto Renga (Radio Radio Pomeriggio – 104,5):“Io avrei tenuto sia Pjanic che Nainggolan, soprattutto non avrei messo una clausola per il bosniaco, come non l’avrei messa per Manolas visto che i giallorossi si sono già scottati. E’ un modo di fare che non condivido, se vuoi crescere non è questo il modo. Nel calcio si gioca per vincere o per fare business, e la Roma non mi pare stia facendo neanche business. A me non sembra che i giallorossi stiano risparmiando col mercato, inoltre se devo mantenere costi alti e spendere tanto per mantenere una competitività che però non è vincente, allora vuol dire devo cambiare politica se voglio davvero vincere. Il Napoli è in attivo di 40 milioni, la Roma ha un indebitamento di 270 milioni e ha avuto più o meno gli stessi risultati, quindi vuol dire che è più bravo il Napoli. Per vincere dovevano spendere 100 milioni per due giocatori e non per 9".

Furio Focolari (Radio Radio Pomeriggio – 104,5): "La Roma ha venduto Nainggolan che guadagna 5 milioni e ha preso Pastore che guadagna 5 milioni. In cosa avrebbe risparmiato?"

Marco Cassetti (Tele Radio Stereo - 92.7): “In questo Mondiale non si è ancora visto il vero Alisson, noi conosciamo il suo valore umano e tecnico. Alcune squadre sono interessate a lui, speriamo che rimanga, ma come ha detto Monchi purtroppo non esistono giocatori incedibili. Se proprio dovesse lasciare la Roma, preferirei che andasse al Real: infatti il fascino dei “blancos” spiegherebbe l’addio. Ma se dovesse andare in un altro club europeo, non lo capirei e mi dispiacerebbe”.

Jacopo Palizzi (Tele Radio Stereo - 92.7): “La Roma dopo nove acquisti, dovrà pensare a lavorare sugli esuberi della rosa. Una questione centrale sarà quella di Alisson, che ha mostrato qualche insicurezza nel mondiale. Il brasiliano pur essendo uno dei grandi temi del mercato della Roma, non sembra che voglia andare via. Di lui, tutti dicono che sia un ragazzo ambiziosissimo, e quindi se il Real lo volesse, sarebbe difficile dire no”.

Alessandro Austini (Tele Radio Stereo . 92.7): “Se partisse Alisson io prenderei Donnarumma. Credo che la sua valutazione si aggiri sui 40 milioni. Anche se non ha vissuto una buona stagione, ha comunque 19 anni ed è il portiere della Nazionale. Forse non arriverà a Roma sia per lo stipendio elevato sia per ciò che sta accadendo al Milan. Comunque se Alisson parte Monchi ha già pronti un piano A e uno B, già sa come muoversi. Secondo me oltre al Real, si dovrà stare attenti anche all’interesse del Liverpool per il portiere brasiliano, infatti sia il loro appeal economico, che la bellezza del campionato, che la prospettiva della loro squadra sono maggiori rispetto a quello della Roma. Per quanto riguarda Zyech, non mi sembra che la società giallorossa lo stia prendendo ora. Il suo agente ha incontrato molti club in Europa. Mi piace moltissimo e io lo vedrei bene come esterno alto a destra”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Sono d’accordo con Monchi quando dice che non esistono giocatori incedibili. Florenzi vorrebbe l’Inter come erede di Cancelo, certamente giocherebbe meglio nella difesa a tre che a quattro. Poi, però, mi sembra difficile che la Roma lo ceda all’Inter, rinforzandola. Inoltre la Roma ha pagato un bell’ingaggio a Pastore, perché non dovrebbe offrirgli un ingaggio a 4 milioni?"

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Parnasi ha detto ai pm che lui non aveva il minimo pensiero di edificare tutto il progetto dello stadio a Tor di Valle. E Pallotta? Non sapeva nulla di questo? Quindi avrebbe venduto tutto senza avvisare il socio. Bene…”.

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): "Il problema di Florenzi, ma la fortuna delle squadre in cui gioca, è che da Garcia in poi il giocatore romano, non ha più un posto fisso. È un jolly, può giocare in ogni posizione e sicuramente può fare la fortuna di ogni tecnico che lo ha in squadra".