rassegna stampa

Strootman squalificato 2 turni. La Roma accusa: «Inquietante»

Per il giudice simula sull’espulsione di Cataldi (stop di una giornata). Il d.g. Baldissoni: «Guarda caso prima di Milan e Juve...». Ricorso d’urgenza. Procura apre fascicolo Lulic

Redazione

Prima la sicurezza ostentata in mattinata dal d.g. Mauro Baldissoni poi la rabbia del pomeriggio. A Trigoria si cambia atteggiamento dopo aver letto  la squalifica per due giornate di Kevin Strootman («Non me l’aspettavo») per condotta gravemente antisportiva nel derby. Il motivo? «L’evidente simulazione che determina l’espulsione di Cataldi», come scritto nel comunicato ufficiale n. 92 da Gerardo Mastrandrea, il giudice sportivo subentrato a Gianpaolo Tosel ed alla sua prima stagione. Una squalifica che fa discutere già da ieri: la Roma la ritiene una profonda ingiustizia e nel comunicato del giudice evidenzia una contraddizione, come scrive Andrea Pugliese su La Gazzetta dello Sport.

Mastrandrea ha squalificato Cataldi per una giornata «per avere al 21’ del secondo tempo, a gioco fermo, strattonato la maglia da dietro di un calciatore avversario» e Strootman per due per «la evidente simulazione che determina l’espulsione del calciatore avversario», in applicazione dell’art. 35.1.3 del Codice di Giustizia Sportiva (sui casi di condotta antisportiva, sanzione minima 2 turni). Per il caso Lulic, invece, da ieri è ufficiale l’apertura di un’indagine del procuratore federale Giuseppe Pecoraro, per gli insulti in diretta Mediaset a Rüdiger.

Ieri il d.g. Baldissoni aveva liquidato come «sciocchezze» le voci sulla presunta squalifica di Strootman, per poi tornarci su dopo: «L’abbiamo scoperta con incredulità, preannunciando ricorso d’urgenza per un’udienza venerdì. Per la prima volta si è applicata la prova tv sulla simulazione che induce ad un’espulsione, benché nel comunicato si legga in modo chiaro che Cataldi è stato espulso per quanto fatto prima della presunta simulazione. Tra l’altro Strootman cade perché si sente tirato e teme di prendere un colpo. Un secondo dopo era in piedi e si è allontanato, non ha neanche simulato. E se fosse rimasto in piedi, Cataldi sarebbe stato espulso lo stesso. Facciamo giurisprudenza, da anni i confini della giustizia sportiva sono ampliati sulla pelle della Roma. È inquietante: stiamo per affrontare Milan e Juventus, seconda e prima in classifica, e guarda caso subiamo una squalifica inconcepibile. Non lo accettiamo». Accuse a cui ha risposto da Torino Marchisio: «La squalifica non è un caso? L’ho sentita tante volte: ci sono le immagini e giudici che decidono, non spetta a noi giudicare».

La tesi difensiva della Roma, che punta a cancellare i due turni ma forse si accontenterebbe anche di uno, verterà proprio su questo, sulle contraddizioni del referto. Possibile che la Corte sportiva d’appello chieda un supplemento di referto all’arbitro Banti per capire la dinamicità dell’evento: se tra la strattonata e la caduta c’è consequenzialità come movimento o sono considerati due istanti diversi. All’interno degli ambienti federali, infatti, c’è chi dice che il referto dell’arbitro sia chiaro su questo punto.