rassegna stampa

Strootman e una voglia matta: “Con Monchi per vincere subito”

L'olandese: "Il d.s. ha scelto noi e questo dimostra l’ambizione di tutti. Basta k.o. in stile Lione"

Redazione

James Pallotta lo ha conquistato qualche mese fa, così come i giocatori. Monchi ha già convinto tutti e a raccontarlo, per la prima volta in modo esplicito, è stato Kevin Strootman. Prima di partire per le vacanze ai Caraibi, come riporta La Gazzetta dello Sport, l’olandese al sito ufficiale del club ha fatto il bilancio della stagione appena trascorsa, ma ha anche speso parole di grande stima per il direttore sportivo con cui ha concluso la trattativa legata al rinnovo di contratto: "Quando è arrivato ha parlato con tutti i giocatori. Ovviamente ha parlato anche davanti al gruppo, raccontandoci chi era e dicendoci qual era il suo obiettivo. Lui vuole vincere e questa è musica per le nostre orecchie".

Strootman non ha problemi ad ammettere come Monchi possa diventare, o sia diventato già, una figura molto importante: "Il modo in cui parla, i traguardi che ha raggiunto, i trofei vinti e i giocatori che ha acquistato sono un biglietto da visita di tutto rispetto. Lui sarebbe potuto andare a lavorare in molti altri club, ma ha deciso di venire qui. Quindi è stata brava anche la Roma a convincerlo. Questo dimostra l’ambizione di tutti. Dimostra che la società vuole migliorare e lo sta facendo e noi sappiamo quanto Monchi voglia vincere".

Vincere, vincere, vincere: Strootman lo ripete spesso. Il vista del ritorno in Champions l'olandese torna alla sfida persa contro il Porto: "Quando lavori tutto l’anno – sebbene io non abbia giocato molto nella stagione 2015-16 – per raggiungere il 3° posto e qualificarti in Champions, per poi buttare tutto all’aria in quel modo, con tre cartellini rossi in due partite… È stata una grande delusione uscire ai preliminari, forse la più grande della stagione". Insieme all’eliminazione dall’Europa League. "Eravamo 2-1, dopo essere stati in svantaggio. Si è trattato di qualcosa di inaccettabile per noi. Giocare un primo tempo in quel modo e poi farci scappare la partita dalle mani nella ripresa, non eravamo più noi". 

(C.Zucchelli)