rassegna stampa

“Io, Eusebio e Simone: tutto cominciò a Piacenza”

Cagni e i tecnici di Roma e Lazio: "Di Francesco aveva grande personalità. Inzaghi più forte del fratello: e conosceva a memoria qualsiasi formazione"

Redazione

Eusebio Di Francesco e Simone Inzaghi, i due allenatori, a Piacenza sono diventati giocatori veri, il secondo ci è addirittura nato (San Nicolò a 9 chilometri dal capoluogo). Eusebio in biancorosso ci è stato per due periodi divisi, sempre in serie A: dal ‘95 al ‘97 e poi ancora dal 2001 al 2003. Per Simone tante giovanili e una sola stagione, sempre in serie A, 15 gol segnati e da lì il volo alla Lazio.

Cominciamo da Di Francesco. Il Piacenza sta giocando il campionato diSerie B ‘94-­95, una cavalcata solitaria, la promozione conquistata addirittura con cinque giornate di anticipo. E gioca l’ultima partita a Lucca: Di Francesco è centrocampista della Lucchese e gioca un partitone, che convince il d.s. Marchetti, che già lo seguiva, a ingaggiarlo e ad offrirlo a Gigi Cagni, allenatore dei miracoli biancorossi: "Mi trovo – ricorda oggi il tecnico – un centrocampista fantastico: forte nella corsa e tecnicamente, disponibile a tutto, di grande personalità, quella che lo ha portato a diventare poi allenatore. Umile ma ambizioso allo stesso tempo, che diventa subito un punto di forza della mia squadra".

Simone Inzaghi approda al Piacenza sulla scia del fratello Pippo. E in biancorosso lo porta Gianni Rubini, segretario e talent scout del Piacenza che fu. "Lo vedo giocare in una partita Allievi, fra il San Nicolò e il Borgonovo dove, guarda caso, giocava invece Fabio Paratici (oggi d.s. della Juventus, n..d.r.). Vado a parlare con il papà e i dirigenti del San Nicolò, perché il giovane Inzaghi non ci deve scappare. Scopro che lo hanno già promesso all’Atalanta, riesco a convincerli e lo porto al Piacenza".

(P. Gentilotti)