rassegna stampa

Inter e Roma agli opposti del Fair Play

Nainggolan e Dzeko sono con le valigie in mano, quasi a loro insaputa. L’ambiente romanista non aveva bisogno di queste insicurezze: le esigenze finanziarie legate al settlement agreement con Nyon non apparivano così pressanti

Redazione

C’è fair play e fair play. Quello finanziario fa tornare i conti, ma lascia l’amaro in bocca in tema di mercato, scrive Carlo Laudisa su "La Gazzetta dello Sport". E lo scontro diretto per la prossima Champions tra Inter e Roma arriva puntuale nel pieno delle contrattazioni. I manager di Zhang e Pallotta in queste settimane stanno facendo i salti mortali per districarsi tra i paletti dell’Uefa ed è singolare come arrivino all’appuntamento di San Siro con un opposto stato d’animo. L’Inter proprio ieri ha ottenuto l’atteso sì del Barcellona per Rafinha ed è all’opera sia per Ramires che per Sturridge.

Invece a Trigoria il d.s. Monchi appare con il fiatone. E l’ambiente giallorosso non la sta prendendo bene. Non solo non ci sono rinforzi all’orizzonte, ma i mostri sacri Nainggolan e Dzeko sono con le valigie in mano, quasi a loro insaputa. Passi per il sacrificio di Emerson Palmieri, ma la diaspora fa paura. I tifosi della Roma temono che la rosa di Di Francesco risulti depotenziata. L’ambiente romanista non aveva certo bisogno di queste insicurezze, soprattutto perché le esigenze finanziarie legate al settlement agreement con Nyon non apparivano così pressanti. A questo punto alla dirigenza giallorossa non basta più risparmiare una trentina di milioni, addirittura il conto è quasi raddoppiato. E ciò fa nascere dei significativi dubbi sul progetto del patron italo-americano che da Boston segue le vicende romane con gli evidenti limiti del fuso orario. Pallotta riuscirà finalmente ad avere la forza per uscire dal tunnel dei risparmi forzati? Di fronte a questo interrogativo è comprensibile che il popolo giallorosso abbia paura di non poter volare.