rassegna stampa

I ragazzi di Coppa pensano già in grande

Col trofeo in bacheca, alla ribalta i baby giallorossi. I complimenti di Szczesny a Crisanto. E per Frattesi ora c’è la fila

Redazione

Venerdì sera la Roma Primavera ha vinto la Coppa Italia grazie alle reti di Edoardo Soleri e Riccardo Marchizza. Uno che quest’anno di gol, in 32 gare ufficiali giocate, ne ha segnati 9: 8 su rigore più una gran punizione contro il Genoa. Il terzo protagonista della serata, come ricorda Francesco Oddi su "La Gazzetta dello Sport", è Lorenzo Crisanto, che dopo le interviste in zona mista esce con il cellulare in mano per rispondere ai complimenti. Szczesny glieli ha fatti di persona, visto che era all’Olimpico. "Con lui e Alisson ho un ottimo rapporto – conferma Crisanto – io, Andrea e Stefano (Romagnoli e Greco, ndr ) ci alleniamo spesso con loro in prima squadra, ci hanno accolto benissimo".

Frattesi si concede una mezza battuta quando gli chiedono del suo obiettivo: "Vincere lo scudetto insieme a Pellegrini". Perché Luca Pellegrini, terzino sinistro titolare della Primavera, maglia numero 58 e tre panchine con Luciano Spalletti, nelle giovanili ha una collezione di vittorie senza eguali: Scudetto Giovanissimi 2013-14 (Coppitelli in panchina), Scudetto Allievi 2014-15 e relativa Supercoppa (Coppitelli), Scudetto Primavera 2015-16, Supercoppa seguente e Coppa Italia 2016-17, ovviamente con Alberto De Rossi. Per età potrebbe giocarsi anche la Supercoppa 2017 ma difficilmente l’anno prossimo farà ancora le giovanili: c’è la coda per averlo tra i grandi, è uno dei nomi che girano quando si parla di un acquisto con contropartite tecniche, che sia Defrel o Kessie.

La finale di Supercoppa conquistata battendo l’Entella la giocherà invece l’attaccante Mirko Antonucci, che ha vinto gli stessi trofei del compagno, però quelli della Primavera li ha vissuti dalla panchina. Giovedì non è entrato: sarà uno di quelli da cui ripartirà Alberto De Rossi la prossima stagione, alla ricerca del trofeo numero 8, dopo tre scudetti, due Coppe Italia e altrettante Supercoppe. Ha un contratto fino al 2018, più lungo di quello del figlio, che giovedì è venuto a salutarlo allo stadio: lui però non vuole pensarci. C’è un campionato da finire, e la Roma ha il potenziale per vincerlo, anche se dovesse passare dai playoff.