rassegna stampa

Europa stregata per la Roma. Senza Viktoria pur col 5° rigore

I giallorossi non sfruttano il vantaggio iniziale e si lasciano rimontare per la quarta volta in stagione, la squadra di Spalletti sembra essere allergica alle vittorie internazionali

Redazione

La Roma in Europa è come un malato che va dal dottore convinto di certificare la proprio guarigione, senza però rendersi conto che deve ancora effettuare la visita. Quella di Pilsen contro il Viktoria è la 32esima partita nelle ultime 33 giocate in competizioni internazionali in cui i giallorossi hanno subito almeno un gol. E pensare che era partito tutto alla perfezione, con Perotti che sigla il gol dell'1-0 dal dischetto, trasformando il 5° rigore ottenuto in 6 partite ufficiali; ma le energie di un gruppo che sembra essere già in piena difficoltà, non sono state gestite nel modo corretto da Luciano Spalletti, che può masticare un boccone amaro per tre semplici motivi: la modestia dell'avversario, il vantaggio accumulato dopo appena tre minuti e la grazia ottenuta dall'arbitro Buquet, che non espelle Juan Jesus ad inizio ripresa per un fallo a palla lontana.

Non solo. I padroni di casa non potevano contare sull'esperienza di due titolari fissi come il portiere Kozacik e Hromada, ma soprattutto sull'apporto dei tifosi, con la curva chiusa per cori razzisti dopo la partita con il Ludogorets. La Roma, invece, schiera una formazione con cinque cambi rispetto alla partita contro la Samp: Alisson, Fazio, Paredes, Iturbe e soprattutto Gerson, sul quale sono puntati tutti gli occhi dei tifosi, ma che risulterà evanescente al termine della prima frazione di gioco e verrà rilevato da Dzeko. Eppur la pratica sembrava potesse aiutare la teoria, con El Shaarawy che conquista un calcio di rigore appena inizia la partita, ma il 4-4-2 del Viktoria Plzen sembra riuscire a sfondare con troppa facilità sulle fasce, soprattutto quella coperta da Juan Jesus, il quale sembra completamente in balia degli avversari. Alisson deve impegnarsi per mantenere la porta inviolata, ma dopo un'ottima parata su conclusione di Kace non è impeccabile sulla zuccata di Bakos, che sigla il pari per i ciechi. E così, per la quarta volta in questa stagione, la squadra di Spalletti si fa rimontare dopo una situazione di vantaggio.

La Roma prova a scuotersi e lo fa con Nainggolan, che colpisce un palo dal limite dell'area, poi nel secondo tempo sembra trovare nuova verve con l’ingresso di Dzeko. I giallorossi passano al modulo 4-2-3-1 e il gioco sembra più arioso ma mancano le conclusioni. Non è un caso, come riporta La Gazzetta dello Sport, che la media dei tiri nello specchio della porta scemi rispetto al solito, anche perché Paredes, Florenzi e lo stesso Bruno Peres non si rendono mai realmente pericolosi per l'estremo difensore avversario. La Roma fa la partita, ma il Viktoria non ha paura ad affacciarsi in avanti e costringe Manolas a intervenire in spaccata salvando un gol praticamente fatto e nei minuti di recupero potrebbe realizzare con Petrzela un Eurogoal, ma Alisson salva sopra la traversa. Un K.O. che sarebbe stato immeritato per i giallorossi,  ma resta il pareggio deludente che fa capire una cosa sola: a questa Roma serve una medicina.

(M.Cecchini)

[fncgallery id="495199"]