rassegna stampa

Cortocircuito Paredes. Nainggolan «falso dieci»

Il deficit psicologico dell’argentino manda in tilt De Rossi. Il belga, schierato sulla trequarti, tiene in partita la Roma

Redazione

La qualificazione per la Roma è rimasta un miraggio nel deserto. Nel giorno della sua investitura come leader a centrocampo, Paredes ha deluso condizionando non poco il match. Nainggolan, schierato più avanzato, dietro l'unica punta Dzeko, è uscito subito allo scoperto. Un gladiatore dappertutto: con funzioni di disturbo su DaniloPereira come all’andata, libero di calciare a rete sulla trequarti, di sbagliare anche un passaggio in orizzontale, di costringere al fallo da cartellino giallo Andrè Silva e di rincorrere perfino Telles in fase di ripiegamento in fondo all’ennesimo coast-to-coast della sua partita, con la p maiuscola annessa. Il migliore dei suoi il belga, che ha tenuto da solo accesa la fiammella della speranza. L'ultimo ad arrendersi.

Tra difesa e centrocampo invece c'è stato un tilt completo. De Rossi e Paredes, col passare dei minuti si sono avvicinati generando equivoci e confusione. L'ex Boca, frenato sicuramente dalle emozioni, nella migliore delle ipotesi ha rallentato il gioco, cedendo il pallino del gioco direttamente al più esperto compagno, costretto al doppio ruolo di difensore e costruttore di gioco, fino all'espulsione.

Mossa non premiante, quella di Spalletti. A tal punto da indurlo a sostituire Paredes e a rimodulare una Roma con un 4-2-3 alla disperata, prima della seconda espulsione di Emerson che ha poi incenerito i sogni di Nainggolan e compagni. E così, scrive Alessio D'Urso alla Gazzetta dello Sport, sbilanciati, in perenne sofferenza sulle fasce, i giallorossi esausti hanno terminato il loro Camel Trophy nel peggiore dei modi: motore in fumo e tanti dubbi da fugare in fretta.

[fncgallery id="483573"]