rassegna stampa

Una Champions all’italiana

A partire dal 2018 la Serie A avrà quattro club qualificati in via diretta

Redazione

Ieri la Uefa ha varato un cambiamento per la Champions League: a partire dal 2018 la Serie A qualificherà quattro squadre in via diretta alla maggiore competizione europea. «Questa è un'evoluzione, non una rivoluzione», si sono affrettati a commentare da Nyon. Con una certa coerenza, i dirigenti del pallone europeo si sono allineati al volere delle società. Reclamavano un peso decisionale maggiore, i presidenti delle grandi, e volevano soprattutto fosse riconosciuta la statura della storia dei club.

Al ranking Uefa per nazioni sarà consegnato il compito di stabilire il numero delle squadre che ogni Paese potrà accreditare. I primi quattro Paesi, dunque al momento la Spagna, la Germania, l'Inghilterra e l'Italia, avranno come si diceva quattro rappresentanti diretti. Addio playoff, turni preliminari e partite ufficiali a Ferragosto, scrive Benedetto Saccà su "Il Messaggero". Alle successive quattro nazioni della classifica generale spetteranno invece due qualificate dirette e una ai playoff. Come accade ora all'Italia, per intendersi. Per cui è vero che l'Italia ad oggi può dormire sonni sereni, ma è altrettanto possibile che la A scivoli di nuovo oltre la quarta posizione, vittima del sorpasso della Francia, o della Russia, o del Portogallo.

Diverso è il quadro legato al ranking per club. Si calcoleranno i risultati europei collezionati da ciascun club tra il 1956 e il 93; tra il 93 e il 2008; e tra il 2008 e il 2018. Si mescoleranno i numeri e le percentuali: e il dato che scaturirà sarà il famigerato coefficiente Uefa. A cosa servirà, questo coefficiente Uefa? Innanzi tutto a decretare le fasce di tutti i sorteggi, visto che sparirà la regola per cui ad agosto nella prima urna si accomodano di diritto i campioni nazionali. E poi sarà la chiave che accenderà la macchina da soldi nascosta dietro, e sotto, alla Champions. Perché dal 2018 i premi economici di una società saranno calibrati secondo quattro voci: una relativa ai risultati ottenuti nella stagione in corso (30%); una seconda connessa ai risultati storici (30%); uno alla quota fissa di partecipazione (25%); e una quarta connessa al market pool, che calerà dal 40 al 15%.