rassegna stampa

Tredici anni di amore e gol azzurri. De Rossi tra i miti della Nazionale

Daniele è a una presenza da Zoff e a 5 da Pirlo: "La Roma è il mio bene primario, ma l'Italia è sempre un'emozione"

Redazione

"Bene primario" è una definizione da romanista vero, ma non c’erano grossi dubbi. "Io e Totti tiferemo Roma per tutta la vita, era così anche prima di indossarne la maglia: è una cosa che abbiamo dentro e sarà sempre così. Dobbiamo sperare sempre per il bene di questa squadra che per noi è tutto" ha detto Daniele dal ritiro della Nazionale.

Tutto, perché un bene è primario perché è la vita. E la vita è tutto. Il percorso di De Rossi nella Roma è sotto gli occhi di tutti, dal 2001 fino a oggi, e forse anche un pezzo di domani, con due anni di contratto in più che lui, con la Roma, sta trattando e che, ameno di risvolti negativi, firmerà, come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero.

De Rossi non si ferma nemmeno in Nazionale. Da Lippi in poi, per tredici stagioni azzurre, chiunque si sia seduto sulla panchina della Nazionale, ha sempre puntato sul romanista. Che a oggi è il giallorosso più presente in Nazionale (111 presenze), quello che ha segnato di più (20 gol) e quello che può ancora stupire: è a una presenza da Zoff, un vero e proprio mito per la storia dell’Italia, cinque dal suo amico Pirlo e quindici da Maldini, poi ci sono i teorici irraggiungibili Cannavaro con 136 presenze e Buffon 168.