rassegna stampa

Stadio, Scandurra: «No alla riduzione di ponti e strade. Sui trasporti si rischia un pasticcio»

L'urbanista: "E' pericoloso realizzare le infrastrutture in due tempi. Chi controllerà?"

Redazione

«La sforbiciata alle cubature di Tor di Valle è sacrosanta, prima c'era chiaramente una sproporzione. Ma questo taglio non può essere fatto a discapito delle opere pubbliche. Mi preoccupa soprattutto il piano trasporti, rischia di essere un pasticcio che peserà negativamente sull'intero quadrante». A parlare è Enzo Scandurra, docente universitario ed ex direttore del dipartimento di Urbanistica della Sapienza, intervistato da Lorenzo De Cicco su Il Messaggero.

Professore, cosa non la convince dell'accordo tra Campidoglio e privati?

«Il taglio delle volumetrie, se fatto sulla parte commerciale, può essere giudicato positivamente, considerata la colata di cemento da un milione di metri cubi che era stata programmata all'inizio. Ma ora è importante controllare che anche l'impianto delle opere pubbliche non venga stravolto, altrimenti la pubblica utilità dell'opera potrebbe decadere. E' pericoloso realizzare le infrastrutture in due tempi. Mi chiedo: chi controllerà che i lavori proseguano dopo l'inaugurazione dello stadio e soprattutto dei negozi e degli uffici che interessano ai privati? Se queste opere pubbliche non venissero realizzate, cosa succederebbe? A quel punto non avrebbe più senso revocare l'autorizzazione a costruire. Sono temi a cui dovrebbe interessarsi un assessore all'Urbanistica, che a Roma al momento non c'é».