rassegna stampa

Stadio, il regalo del governo: appartamenti a Tor di Valle

Ieri il governo ha depositato un emendamento in commissione Bilancio che riscrive l’articolo 62 della manovra e cambia la legge sugli stadi

Redazione

La prossima settimana, probabilmente già lunedì, ci sarà un incontro tra la sindaca Virginia Raggi e James Pallotta per il progetto Tor di Valle. Intanto potrebbe arrivare un “regalo” dal Parlamento, come scrive Lorenzo De Cicco su Il Messaggero. Ieri il governo ha depositato un emendamento in commissione Bilancio che riscrive l’articolo 62 della manovra e cambia la legge sugli stadi. Non è un passaggio da poco, perché cancella uno dei capisaldi della norma del 2014, che vietava esplicitamente la possibilità di costruire appartamenti accanto agli impianti sportivi.

Come? Prevedendo che si possano realizzare "alloggi di servizio", da destinare agli atleti o ai dipendenti delle società che utilizzano lo stadio, "nei limiti del 20% della superficie utile". Gli appartamenti, che dovrebbero essere costruiti «in aree attigue a quella dell’intervento», peraltro non verrebbero neanche conteggiati come opere che generano profitti ai proponenti e quindi da controbilanciare con infrastrutture pubbliche pagate dai privati. Secondo l’emendamento infatti gli alloggi andrebbero considerati come "destinazione sportiva" e quindi sarebbero "esclusi dagli oneri di urbanizzazione pretesi dall’amministrazione comunale".

"È prematuro pensare alla possibilità di alloggi nel progetto", dichiara la presidente della Commissione Urbanistica, Donatella Iorio (M5S). Quindi con le cubature dell’«Ecomostro» dimezzate, le tre torri da 220 metri cancellate e sostituite da un unico “serpentone” che unirà palazzine alte fino a 7 piani. La delibera dovrebbe arrivare in Assemblea capitolina il prossimo 14 giugno. Per il via libera al progetto Tor di Valle bis servirà quindi una nuova conferenza, che il Campidoglio chiederà già il 14 giugno, quando verrà spedita la delibera alla Pisana. Servirà poi un nuovo progetto definitivo e un secondo passaggio in Assemblea capitolina, per la votazione della variante urbanistica. Su questo anche l’emendamento del governo è stato chiaro: sulle modifiche al Piano regolatore si deve esprimere il Consiglio comunale.