rassegna stampa

Roma-Milan, la verità in una notte

La vittoria della Juventus accende la sfida dell’Olimpico: in ballo il ruolo di prima e unica avversaria dei bianconeri

Redazione

I 7 punti di vantaggio della Juve conquistati ieri nel derby della Mole rendono ancora più delicato lo scontro diretto dell’Olimpico tra Roma e Milan.

Gli spettatori saranno quasi 45 mila, la cornice che merita una notte come questa, in cui il risultato conterà più dello spettacolo, come scrive Ugo Trani su Il Messaggero. In palio c’è il ruolo di prima (e unica) rivale dei bianconeri. La Juve ha messo pressione alla Roma e al Milan che, presentandosi stasera insieme al 2° posto, non avranno scelta.

Il percorso della Roma è obbligato. Come l’obiettivo. Vincere, a prescindere da quanto fa chi la precede. Conta solo il presente, cioè la sfida contro il Milan.  In campo, dunque, i migliori a disposizione. Anche Peres ha recuperato, ma è probabile che davanti abbia spazio El Shaarawy. Totti, febbre alta, si è aggiunto a Florenzi, Paredes e Salah, forfait che di sicuro penalizzano il toscano. Non è che stia meglio Montella che ha lasciato a Milano pure Bonaventura e Bacca, gli ultimi 2 assenti che si aggiungono a Calabria e Montolivo. Non si sa quale tecnico stia messo peggio,ma va dato atto ad entrambi di non essersi lamentati. Niente alibi e questo va loro riconosciuto.

L’allenatore giallorosso cerca il 12° successo casalingo di fila in campionato (contando anche i 3 dello scorso torneo e il derby di domenica, in trasferta solo da calendario). E sarebbe anche il 150°, coppe incluse, sulla panchina della Roma. Il collega rossonero, invece, vuole il 1° da ex in serie A. Il suo Milan, imbattuto da 5 partite (4 successi 1 pari), sta sorprendendo tutti.

Ma la traccia è conosciuta: possesso palla e qualità. Bisogna vedere se il rivale, conoscendo bene il copione rossonero, gli lascerà l’iniziativa. Nainggolan, Perotti, Strootman e lo stesso El Shaarawy sanno comunque sfruttare le ripartenze brevi, entrando alle spalle di Dzeko che, con le sue 12 reti (su 35 del miglior attacco, da ieri con la Juve), è il solista in più di questa stagione. Lapadula, con Bacca fuori causa (e in calo: l’anno scorso 18 gol in A), ha appena iniziato il decollo: 4 reti in meno di un mese.