rassegna stampa

Roma, la notte dei sogni

Il tempo delle chiacchiere è finito, da stasera si fa sul serio. Ad Oporto la Roma si gioca già la stagione, ma Spalletti ci crede

Redazione

E' già tempo di giudizi per la Roma che stasera inizia ufficialmente la sua stagione all'Estadio do Dragao con una partita che non ammette ritardi. Tra stasera e la prossima settimana, quando ci sarà il ritorno in casa contro il Porto, anche l'esordio in campionato con l'Udinese. Partenza sprint per la Roma che desta molta curiosità ma altrettanta preoccupazione, ma Spalletti è sicuro: «Siamo pronti». Se lo dice lui, bisogna credergli.

La tradizione italiana con i preliminari non è delle migliori. Negli ultimi 6 anni solo il Milan l'ha spuntata, 3 anni fa con il PSV. Per la Roma, come spiega Ugo Trani su il Messaggero, si tratta di un esordio nel playoff. O giallorossi allora si affidano alle proprie certezze. Quelle conosciute: Manolas, Nainggolan, Perotti e Salah. Alcune sono nuove: Vermaelen e, tesserato al fotofinish, Bruno Peres. Altre si aggiungono: Strootman, recuperato dopo il terzo intervento al ginocchio, e De Rossi, rilanciato dall'Europeo. Non mancano, insomma, nè l'esperienza nè la qualità. Ciò che manca è la sintonia, perché il tempo per provare è stato poco.

L'allenatore giallorosso però è fiero del suo gruppo: «Sono partiti giocatori forti, altri bravi ne sono arrivati. Purtroppo qualcuno è infortunato. Ma chi è qui ha esperienza. E dà una spinta di professionalità al nostro spogliatoio che fa crescere il carattere della squadra. Che vi assicuro è forte, anche nelle riserve che sono di primo piano». Non fa paragoni con la stagione passata, ma sembra entusiasta. Ha appena avuto da Pallotta pure Bruno Peres.«Può giocare sulle due corsie, è giocatore a tutta fascia. Ci permette di usare la difesa a tre o a quattro. Proprio il calciatore che serviva per essere competitivi». Lucio annuncia che Strootman sarà titolare (l'olandese ha lavorato a parte domenica e lunedì). Non si sbilancia invece sul portiere, ma avverte: «Non ho la ricetta per vincere sempre, so invece come si perde di sicuro: facendo una formazione per accontentare tutti. Con me non succede, perché gioca il meglio. Il ballottaggio c'è per tutti ruoli, non capisco perché non ci possa essere tra Szczesny e Alisson». Di sicuro prosegue tra El Shaarawy e Dzeko. Il centravanti per esserci «deve aiutare la squadra». Spalletti spiega che la questione riguarda tutti: «In una partita un giocatore ha la palla per un minuto e mezzo. Io sto attento a quello che mettono nello zaino negli altri ottantotto e mezzo. Voi guardate solo il gol».