rassegna stampa

La scrivania può e deve attendere, Francesco è ancora un calciatore

Francesco non ha alcuna intenzione di mettersi in pensione o di indossare i panni del dirigente: se non potrà più giocare a pallone con la Roma, lo farà da un’altra parte.

Redazione

Da quando mamma Ilary ha messo al mondo Isabel, Francesco alla soglia dei 40 anni sembra ringiovanito, e le tre reti realizzate nelle ultime due partite (scampoli di partite...), con la strepitosa (irripetibile?) impresa dell’altra sera contro il Torino, lo stanno a testimoniare. E, chissà, forse proprio pensando alla sua famiglia mercoledì, dopo aver segnato il calcio di rigore da tre punti e da Champions, ha puntato dritto una telecamera e ha spedito un bacio alla sua donna, bloccata a casa con gli eredi, accompagnando il gesto con un eloquente “Ilary ti amo” che non ha bisogno di alcun commento. Chi si aspettava che la questione contratto lo sfinisse, ha preso un palo in faccia.

Anticipare verdetti non ha senso, visto che alla fine del campionato mancano ormai solo poche partite. Di certo, papà Francesco non ha alcuna intenzione di mettersi in pensione o di indossare i panni del dirigente: se non potrà più giocare a pallone con la Roma, lo farà da un’altra parte. Ilary, raccontano, è già pronta a preparare i bagagli, a caricarsi i tre figli sulle spalle e a seguire il suo uomo. In ogni angolo del mondo. Ora è così, ma nessuno se la sente di escludere novità.

Mala Roma non intende rinnovargli il contratto perché davvero non lo considera più un calciatore? Fosse vero questo, tutto sarebbe stato inutile, tre gol in due partite in primis. Ma la Roma, è ovvio, può decidere ciò che vuole, tranne negare la realtà. Il presidente Pallotta non ha mai perso occasione per garantirgli “Francesco, smetti quando vuoi tu” e, per questo, sarebbe poco carino se il capitano non potesse più decidere per conto proprio. Lui si appella proprio alla promessa di Mister Jim e di questo parla con il fratello Riccardo o con il cugino Angelo che, fedelissimi e affettuosi, non lo mollano mai. Trigoria, casa, gli amici più stretti: ecco il mondo di Totti a meno di due mesi dalla fine della sua storia con la Roma. Già, la fine della storia. Ma davvero può, deve finire così?

(M. Ferretti)