rassegna stampa

Garcia, la sfida della discordia

Dopo poco più di 4 mesi si torna in campo contro il Palermo. Lo scorso anno, alla vigilia della sfida casalinga con i siciliani, il tecnico francese fece una conferenza stampa che lasciò la società giallorossa di stucco

Redazione

Poco più di 4 mesi fa si giocava Roma-Palermo. Era il 30 maggio, e la conferenza pre-partita di quella sfida rimarrà nella storia di Rudi Garcia per diverso tempo.

«Siamo la quinta forza economica della serie A»; «Dobbiamo vendere prima di comprare»; «L'importante è come si spendono i soldi»; «La Juventus è irraggiungibile» sono solo alcune delle frasi del j'accuse del francese, come sottolinea Stefano Carina su Il Messaggero.

Pensando ad altre vicende passate romaniste, sembra il prologo dell'addio. Cosa che invece non ci sarà, soprattutto per i 17 milioni di ingaggio lordo sino al 2018. Garcia viene escluso dal summit londinese a cui si era autoinvitato. Con questa decisione il club ristabilisce agli occhi esterni il rapporto proprietà-dipendente. Il francese si rifugia a Parigi e vede rapidamente farsi terra bruciata attorno a lui: 1) viene sostituito il fidato Rongoni con Norman (che appena 12 mesi prima era stato scartato proprio a favore del preparatore atletico ex Lazio) 2) Indica Mavuba e Ayew come possibili rinforzi a parametro zero che non vengono presi in considerazione 3) Viene ceduto il pupillo Gervinho all’Al Jazira (cessione che poi salterà per un gioco al rialzo del club).

Il resto è storia. L'allenatore viene accontentato dalla società nelle richieste ritenute fondamentali (centravanti, terzino sinistro e portiere che gli regalano, probabilmente, l’undici più forte della serie A). Meno in altre, apparentemente secondarie (completamento rosa). Ben quattro formazioni sbagliate in 8 gare, una gestione poco convincente del turnover e tanti gol subiti. Tornano gli stessi dubbi affiorati da gennaio in poi. Incassata la fiducia di Sabatini, anche oggi Garcia si professerà sereno, consapevole che se le cose non dovessero andare come programmato, il capro espiatorio da sacrificare alla piazza è già pronto.