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Giallorossi contro il Sassuolo, il tecnico affronta il suo passato con uno sguardo (di mercato) verso il futuro

Redazione

Domani Di Francesco ritrova il Sassuolo. Cinque anni dove Eusebio è cresciuto e si è affermato come allenatore. Ha vinto, ha perso, è stato esonerato e poi ripreso. Tutto nella stessa piazza che lo ha reso grande ma che lui stesso ha contribuito a far uscire dall'anonimato calcistico per farla approdare addirittura in Europa, come evidenzia Stefano Carina su Il Messaggero.

Cinque stagioni iniziate con la vittoria del campionato di B e la storica promozione in serie A al primo tentativo. Domani ritroverà tanti amici ma non sarà una rimpatriata. Roma e Sassuolo vivono momenti opposti. Gli emiliani arrivano da tre vittorie consecutive in campionato che hanno permesso a Iachini, subentrato a Bucchi, di tirarsi fuori dalla zona retrocessione. Eusebio, invece, è nel momento più difficile dal suo approdo nella capitale.

L'eliminazione dalla coppa Italia per mano del Torino, brucia paradossalmente più del ko con la Juventus che ha comunque allontanato i giallorossi dalle prime due in classifica. Serve vincere, magari facendo sbloccare Dzeko, regalando minuti e gol a Schick e varando una squadra che riesca a farli giocare insieme.

Di Francesco sta studiando il modo per farli coesistere non derogando dal 4-3-3, anche se Schick non è un esterno. Per quest'anno, avanti così. Il futuro, invece, potrebbe fargli strizzare nuovamente l'occhio verso il passato. A Sassuolo gioca Berardi, che il tecnico ha allevato, coccolato, difeso e con il quale c'è un feeling speciale. Inutile oggi fargli domande sul ragazzo, perché la risposta sarà evasiva. Ma per giugno - con una valutazione che non potrà certamente più essere quella della scorsa estate (45 milioni) - c'è da scommettere che Eusebio tornerà a pensarci.